Guterres: la presa militare di Gaza da parte di Israele segnerebbe “una pericolosa escalation”
Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha espresso
profonda preoccupazione per la decisione di Israele di “prendere il controllo
della città di Gaza”, ha affermato il suo portavoce in una dichiarazione
rilasciata venerdì.
L’annuncio fatto dopo una riunione del governo israeliano ” segna una pericolosa
escalation e rischia di aggravare le già catastrofiche conseguenze per milioni
di palestinesi e potrebbe mettere ulteriormente a repentaglio altre vite,
comprese quelle degli ostaggi rimasti “, ha affermato.
Nella dichiarazione si sottolinea che i palestinesi di Gaza continuano a
subire una catastrofe umanitaria di proporzioni orribili.
Più sfollamenti, morte e distruzione
Il capo delle Nazioni Unite ha avvertito che questa ulteriore escalation
provocherà ulteriori sfollamenti forzati, uccisioni e distruzioni di massa,
aggravando le inimmaginabili sofferenze della popolazione.
Ha ribadito il suo appello urgente per un cessate il fuoco permanente, un
accesso umanitario senza ostacoli in tutta Gaza e il rilascio immediato e
incondizionato di tutti gli ostaggi.
“Il Segretario generale esorta ancora una volta con forza il governo di Israele
a rispettare i propri obblighi derivanti dal diritto internazionale”, prosegue
la dichiarazione.
Porre fine all’occupazione
Guterres ha ricordato che in un parere consultivo dello scorso luglio, la Corte
internazionale di giustizia ha dichiarato che Israele ha l’obbligo di cessare
immediatamente tutte le nuove attività di insediamento, di evacuare tutti i
coloni dal territorio palestinese occupato e di porre fine alla loro presenza
illegale il più rapidamente possibile.
“Non ci sarà una soluzione sostenibile a questo conflitto senza la fine di
questa occupazione illegale e il raggiungimento di una soluzione praticabile a
due Stati”, conclude la dichiarazione, sottolineando che “Gaza è e deve rimanere
parte integrante di uno Stato palestinese”.
Riunione del Consiglio di sicurezza
In seguito a quanto accaduto, l’osservatore permanente per la Palestina, Riyad
Mansour, ha tenuto delle consultazioni con il presidente del Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite a New York.
“Questa escalation da parte del governo israeliano è in totale contraddizione
con la volontà della comunità internazionale, con il diritto internazionale e
con il buon senso e, oserei dire, contro la volontà della maggioranza della
popolazione in Israele, come dimostrano i sondaggi d’opinione”, ha dichiarato ai
giornalisti presso la sede delle Nazioni Unite.
Il Consiglio di sicurezza si riunirà domenica mattina in sessione d’urgenza
per discutere della crisi.
Gli aiuti insufficienti sono ancora un problema
Nel frattempo, i civili continuano a essere uccisi e feriti a Gaza, dove anche
compiti basilari come trovare cibo e acqua sono diventati impossibili, ha
affermato l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari
umanitari ( OCHA ) in un aggiornamento .
Inoltre, gli aiuti che arrivano nella Striscia continuano a essere ben al di
sotto del minimo necessario per far fronte alle immense necessità.
Scarsità e “prezzi esorbitanti”
“Dall’ingresso di alcuni camion commerciali a Gaza negli ultimi giorni, i
partner hanno segnalato una lieve riduzione dei prezzi delle materie prime a
partire da ieri. La maggior parte dei prodotti alimentari rimane scarsa sul
mercato e venduta a prezzi esorbitanti “, ha affermato l’OCHA.
Allo stesso tempo, i lanci aerei in diverse parti di Gaza continuano a uccidere
e ferire persone, con un bambino che avrebbe perso la vita giovedì a Khan
Younis.
Pur accogliendo con favore tutti gli sforzi per fornire gli aiuti disperatamente
necessari, l’OCHA ha ribadito che il modo più efficiente per portare i
rifornimenti a Gaza è via terra.
” È fondamentale che gli aiuti possano entrare attraverso tutti i valichi e
tutti i corridoi disponibili, in modo che le Nazioni Unite e i suoi partner
possano distribuirli su larga scala, in modo sicuro e dignitoso, attraverso i
loro meccanismi basati sulla comunità, raggiungendo i più vulnerabili”, ha
affermato l’agenzia.
forte ondata di calore
L’OCHA ha aggiunto che la regione è stata colpita da una grave ondata di calore
e che le persone continuano ad avere difficoltà ad accedere all’acqua.
Giovedì, le associazioni umanitarie hanno riferito che la linea elettrica
dell’impianto di desalinizzazione di Gaza meridionale è stata danneggiata per la
terza volta negli ultimi sette giorni e che l’impianto sta funzionando a meno
del 14% della sua capacità.
Traduzione in italiano: Olivier Turquet
UN News Centre