Diario del genocidio quotidiano a Gaza
Una condanna unanime rimbalza in tutto il mondo contro il piano del criminale di
guerra ricercato dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja. Il cancelliere
tedesco Merz ha annunciato il blocco delle esportazioni di armi a Israele. In
una telefonata, Netanyahu lo ha sgridato e definito “filo-terrorista”.
L’arroganza del nuovo Führer di Tel Aviv lo porta a offendere il capo di governo
del paese che, tra i fornitori di armi al genocidio di Gaza, era al secondo
posto dopo gli Stati Uniti e prima dell’Italia. Irriconoscente.
Sul fronte militare finora non è cambiato nulla in seguito alla decisione del
governo israeliano di occupare Gaza città e cacciarne la popolazione. I
bombardamenti aerei e gli interventi dell’artiglieria si sono intensificati, ma
le truppe ammassate nella zona est del capoluogo sono ancora ferme.
Il piano militare di occupazione è stato contrastato dal capo di Stato maggiore.
Zamir ha sostenuto, durante la lunga riunione del Consiglio ristretto di guerra
– secondo i rapporti della stampa israeliana –, che l’occupazione di Gaza avrà
dei tempi lunghi, che potrebbero essere da 6 mesi a diversi anni, e un costo
alto di perdite tra i soldati. Non ha accennato minimamente alle perdite tra la
popolazione civile palestinese.
Nel battibecco con i ministri estremisti, Zamir avrebbe sbottato contro Smotrich
rinfacciandogli che lui si è sottratto al servizio militare e vuole invece
mandare i figli di altre famiglie a morire per un piano tutto politico e che non
ha nulla a che fare con la sicurezza dello stato.
Intanto il genocidio della popolazione di Gaza continua anche con il blocco
alimentare. L’esercito israeliano fa passare pochi camion e li consegna ai
collaborazionisti, per rivendere gli aiuti al mercato nero.
Negli ospedali di Gaza sono arrivati 72 corpi di civili uccisi, 16 dei quali nei
centri trappola degli aiuti della GHF. 314 i feriti, 250 dei quali affamati alla
ricerca di un sacco di farina.
Dall’inizio di luglio sono 201 i morti a causa della malnutrizione e della fame.
98 di loro sono bambini. I sanitari continuano a lanciare appelli per l’ingresso
di materiale salvavita e integratori alimentari, soprattutto latte in polvere
per i bambini, ma l’esercito israeliano si oppone. Gli appelli dell’OMS
(l’organizzazione mondiale di sanità dell’ONU) e delle organizzazioni
internazionali di soccorso medico come Medici senza Frontiere ed Emergency sono
caduti nel vuoto.
A tutto questo si aggiunge la carenza dell’acqua potabile. I pochi pozzi ancora
sani, dopo le devastazioni sistematiche dell’esercito israeliano, sono operativi
a metà a causa della mancanza di carburante per far funzionare le pompe
idrauliche. Le mamme, anche quando trovano il latte in polvere per i loro
bambini, non hanno la possibilità di prepararlo per l’allattamento. Devono
ricorrere a filtrarlo con la stoffa e bollirlo. Una missione ardua perché manca
la legna per scaldare l’acqua fino all’ebollizione.
Cisgiordania
Truppe israeliane su veicoli blindati hanno lanciato numerose azioni militari in
Cisgiordania, anche nel villaggio di Tayasir, a est di Tubas. Le forze di
occupazione hanno preso d’assalto il villaggio con diversi veicoli, hanno
schierato truppe di fanteria e hanno fatto irruzione in un negozio nel centro di
Tayasir. Le forze dell’Autorità Nazionale Palestinese hanno collaborato
all’azione: hanno fatto detonare mine piazzate da gruppi di resistenza
palestinesi, prima dei raid israeliani nella provincia di Tubas. Le forze
israeliane hanno inoltre preso d’assalto il villaggio di Kafr Qaddum, situato a
est di Qalqilya, e hanno allestito un posto di blocco militare per ispezionare i
veicoli. A Dahr al-Abed, a sud di Jenin, l’esercito di occupazione ha sradicato
e distrutto decine di ulivi da un terreno di proprietà di palestinesi.
ONU
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunirà domani per discutere del piano
israeliano di occupazione di Gaza. La riunione che era prevista per oggi è stata
rinviata di 24 ore su richiesta degli Usa. L’incontro di emergenza si terrà
domani alle 15 ora locale, le 21 italiane.
È stato chiesto – su iniziativa palestinese – da Gran Bretagna, Danimarca,
Francia, Grecia e Slovenia con il sostegno dell’Algeria.
Libano
In Libano si affaccia una crisi interna che potrebbe sfociare in una nuova
guerra civile. Un comunicato ufficiale di Hezbollah respinge totalmente il piano
del governo di Beirut per il disarmo della milizia del partito. “Il governo ha
ascoltato le imposizioni di potenze straniere (Stati Uniti) e non ha rispettato
gli accordi inter-libanesi e gli stessi impegni assunti al momento
dell’incarico. Consegnare le armi prima del ritiro degli occupanti dal suolo
nazionale è una resa al nemico. Non ci sarà mai!”.
Solidarietà in Italia
Opposizione italiana contro Meloni: richieste di sanzioni e stop alle armi verso
Israele per Gaza. Schlein, Conte e Bonelli criticano duramente il governo Meloni
per l’inerzia sulla crisi di Gaza, chiedendo sanzioni, embargo alle armi e
riconoscimento immediato dello Stato di Palestina.
Anche Sanitari per Gaza hanno deciso di compiere lo stesso passo. Si può firmare
il ricorso da tutti i cittadini. Tutte le indicazioni nell’articolo: Sanitari x
Gaza ricorrono alla CPI contro le responsabilità italiane nel genocidio in corso
.
Siamo entrati nella tredicesima settimana di Digiuno x Gaza, l’iniziativa
lanciata a maggio da Anbamed. Oggi, sabato 09 agosto, prosegue per la 85a
giornata l’azione nonviolenta di sciopero della fame.
La solidarietà non dorme. Si mobilita anche in tempo di vacanze. Continueremo la
campagna di sciopero della fame H24 a staffetta fino alla fine definitiva della
guerra contro la popolazione di Gaza.
L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione di altri gruppi.
Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo
il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane,
europee e arabe.
È arrivata la 46esima adozione a distanza di bambini e bambine di Gaza, grazie
all’associazione Al-Najdah (Soccorso Sociale).
Ogni giorno in piazza del Duomo di Milano, dal 16 giugno, si tiene un flash-mob
silenzioso con lettura di poesie contro il genocidio compiuto da Israele a Gaza.
Di tutte le mobilitazioni e iniziative per la Palestina, però, la stampa, scorta
mediatica del genocidio, non ha dato informazioni.
ANBAMED