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La destra e gli Stati Uniti destabilizzano il governo democratico del presidente Lula
Il 7 agosto i deputati della destra hanno occupato il congresso e impedito per 48 ore i lavori parlamentari. L’ultima volta che il congresso è stato chiuso erano gli anni sessanta precisamente il 1968 quando il generale Costa Silva decise di chiudere il congresso perché bisogna sconfiggere la sovversione comunista; il Brasile entrava in una delle sue più lunghe e cruente dittature. Non importa per quanto tempo i sostenitori di Bolsonaro abbiano chiuso il Congresso, circa 48 ore, perché anche se fosse durato un minuto, l’effetto dell’attacco alla democrazia sarebbe stato esattamente lo stesso: impedire il regolare funzionamento del potere legislativo, ovvero impedire il normale funzionamento della democrazia costituzionale, impedire l’esercizio dell’attività parlamentare. Gli estremisti di destra sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro, indagato tra le altre cose per aver tentato un golpe contro il presidente eletto Lula da Silva, si sono comportati come dei gangster: hanno dirottato il Parlamento e chiesto l’amnistia per Bolsonaro e altri criminali civili e militari che avevano assaltato il parlamento durante le ultime elezioni in cui Bolsonaro fu sconfitto dalla coalizione progressista che ha eletto il presidente Lula. Il deputato federale Rogério Correia (PT-MG) ha espresso dure critiche alla mobilitazione promossa dal Partito Liberale (PL) a favore dell’amnistia dell’ex presidente Jair Bolsonaro (PL), agli arresti domiciliari a causa della sua partecipazione al tentativo di golpe durante l’ultima elezione in cui è uscito sconfitto. Correia ha anche affermato che i settori dell’estrema destra si stanno unendo con interessi stranieri per destabilizzare il Paese, in particolare si è riferito ai rapporti della famiglia Bolsonaro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Trump ha recentemente annunciato dazi sui prodotti brasiliani e ha minacciato di aumentare le ritorsioni personali contro il presidente Lula. L’estrema destra vuole creare il caos per facilitare un colpo di stato con il sostegno degli Stati Uniti, ha affermato il deputato Rogério Correia. “Hanno impedito al Congresso Nazionale di funzionare, così come vogliono impedire alla Corte Suprema Federale di processare coloro che hanno tentato un colpo di Stato nel Paese. In altre parole, stanno interrompendo il processo democratico brasiliano”, ha affermato. Per il deputato è improbabile che la pressione della destra per votare il disegno di legge sull’amnistia (PL), che mira a graziare i partecipanti alle rivolte dell’8 gennaio 2023, prosperi in Parlamento. “Non c’è assolutamente il clima per votare su questo al Congresso Nazionale, a meno che non si verifichi un processo di rottura istituzionale in Brasile ed un colpo di Stato, con conseguente demoralizzazione della Corte Suprema Federale”, ha dichiarato. Secondo lui, l’obiettivo degli interessi stranieri sarebbe quello di accedere a risorse strategiche come il gas ed il litio attraverso una “guerra ibrida” che indebolirebbe il governo Lula (Partito dei Lavoratori). “Hanno dichiarato guerra al Brasile – non una guerra tradizionale, ma una cosiddetta guerra ibrida – e scommettono che destabilizzeranno il governo del presidente Lula, rafforzeranno l’estrema destra e, attraverso questo, sperano di minare la sovranità nazionale”. Manfredo Pavoni Gay