Ottantesimo anniversario del bombardamento atomico su Hiroshima: 6 agosto 2025, Roma, Piazza del Pantheon
Il palco è piccolo quest’anno e c’è sorprendentemente poca gente in Piazza del
Pantheon, sede della cerimonia per non dimenticare. Durante l’allestimento viene
decisa la scaletta degli interventi e – fatto inusuale – mettono me come secondo
intervento dopo Athos De Luca, l’artefice di questo evento, ormai tradizionale.
Vi partecipiamo ogni anno portando la voce della società civile e di
organizzazioni internazionali, in una prospettiva glocale informata sul
nucleare. Diamo spessore politico, nel poco tempo a disposizione. Alle 09.40 De
Luca invita la banda dei Carabinieri a intonare l’inno giapponese, poi l’inno
italiano, quindi introduce la cerimonia, sottolineando l’importanza di “far
sapere” ai giovani, dato che i testimoni sono sempre di meno ed è necessario
essere consapevoli che la pace va costruita, come la democrazia. Bisogna
ricordare chi si è sacrificato per questo e cita le Fosse Ardeatine.
L’Italia, l’Europa, devono fare la loro parte. Spiego che rappresento la
Women’s International League for Peace and Freedom Italia e la Campagna
Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN). Ricordo che
l’articolo 2.4 della Carta delle Nazioni Unite afferma che gli Stati membri non
devono esercitare l’uso della forza né la minaccia dell’uso della forza, mentre
l’articolo 2.3 stabilisce che le vertenze internazionali devono essere risolte
con mezzi pacifici. Siamo in una situazione di grande pericolo per le minacce
dell’uso di armi nucleari e per l’opzione della deterrenza, che in realtà
favorisce anziché contenere la proliferazione nucleare, in quanto anche i Paesi
non nucleari ambiscono a divenire tali per scoraggiare i nemici di turno.
Da una parte la ratifica del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari
rappresenta una via di sicurezza, dall’altra per dissuadere i Paesi nucleari è
impellente creare distensione nelle relazioni internazionali portando in alto
l’esercizio della diplomazia, della prevenzione e della mediazione dei
conflitti, con una partecipazione piena delle donne, come inteso dalle Nazioni
Unite. Secondo ICAN durante il 2024 si è registrato un aumento pari all’11%
della spesa globale per le armi nucleari arrivando ad investire 100 miliardi di
dollari. I Paesi maggiormente coinvolti sono gli USA, la Cina, la Gran Bretagna,
La Russia, la Francia, l’India, il Pakistan e Israele, La Corea del Nord. La
Gran Bretagna ha annunciato di voler acquistare gli F 35 statunitensi diventando
il sesto Paese coinvolto nel nuclear sharing con gli USA insieme a Olanda,
Belgio, Germania, Italia Turchia; Francia e Gran Bretagna hanno stretto un
accordo per attacchi nucleari contro la Russia nel caso venga condotto un
attacco contro un Paese europeo. Gli USA hanno impegnato sottomarini nucleari in
direzione della Russia, La Russia ha deciso di trasferire missili trasportatori
di testate atomiche in Bielorussia…In base alle nuove tecnologie i missili
trasportatori delle armi atomiche impiegano pochi secondi, le armi automatiche o
il pericolo dell’errore umano dovuto all’emotività rappresentano un pericolo,
come ricorda il docente di Psicologia del rischio Prof. Paul Slovic, secondo cui
il “pensiero veloce” nuoce e la violenza non è mai virtuosa mentre virtuoso è il
dialogo, le negoziazioni eque e i procedimenti legali. La ratifica del TPNW e il
ritorno alla tradizione, anche italiana, della diplomazia – che si è spenta –
sono un’urgenza. Fabrizio Viera, in rappresentanza della Regione Lazio,
enfatizza la complessità della fase storica richiamandosi soprattutto
l’aggressione russa dell’Ucraina.
Pino Battaglia, Assessore di Roma Capitale alle periferie, definisce l’attacco
nucleare a Hiroshima come “la prima follia” e la memoria “un impegno per il
futuro”. Il dialogo tra diversi, fra Stati e comunità, il rispetto dell’altro,
sono basilari. Il Giappone è un esempio più di altri Paesi per la sua capacità
di giostrarsi tra le tensioni e di ricomporre conflitti. Dobbiamo impegnarci
tutti per la pace. Valerio Casini, Presidente del Gruppo Capitolino Italia Viva,
sostiene l’importanza di tramandare il ricordo di come l’umanità è stata capace
di autodistruggersi.
L’indifferenza all’ascolto è dannosa, vi sono brutti presagi, bisogna costruire
la pace con sacrificio. Anche i social possono divenire strumenti di conflitto.
L’ambasciatore giapponse Satoshi Suzuki afferma in lingua inglese (tradotto) che
sono trascorsi ottant’anni da quella tragica esperienza e l’atomica non è stata
più utilizzata ma vi sono sviluppi preoccupanti che potrebbero minacciare il
Trattato di Non Proliferazione. Il Presidente Mattarella è stato in Giappone e
ha visitato il Parco della Pace pregando e depositando un tributo floreale.
Il prossimo anno si celebreranno i 160 anni di relazioni diplomatiche tra Italia
e Giappone: dobbiamo sforzarci insieme di proseguire l’impegno per un mondo
libero dalle armi nucleari. La mezzo soprano Eiko Misumi intona la canzone
“Satokibibatake” “Campi di canne da zucchero”, sul tema della guerra, del
compositore Naohiko Terajima.
Athos de Luca ribadisce che commemoriamo le vittime dei bombardamenti atomici e
tendiamo alla pace nel mondo. Come ogni anno un’associazione viene premiata: a
sorpresa ricevono una pergamena dall’ambasciatore giapponese tre “amici
dell’uomo”, tre cani della Protezione Civile. Uno degli accompagnatori fa una
dichiarazione: «Il ricordo è il futuro» e De Luca incalza: «Non molti si
ricordano che i cani salvano le vite».
È il momento dell’esibizione sulle note di Bach dei giovani della Scuola di
Ballo di Roma diretta da Paola Iorio. Vestiti color avorio catturano tutta
l’attenzione fluttuando sui sampietrini scuri. De Luca non può non ricordare la
grande assente, la madrina storica di questo evento, la grande Carla Fracci e
tutti applaudono. Il vice brigadiere Fiorentini, trombettiere, intona il
silenzio e di nuovo ci si alza in piedi. Nel pubblico, tra turisti, fotografi,
forze dell’ordine, Angela Perri di WILPF Italia, Cosimo Forleo dei Disarmisti
Esigenti, Virginio Massimo del Comitato Promotore contro ogni discriminazione,
Pilar Castel attrice e autrice hanno dato supporto in rappresentanza della
società civile.
Patrizia Sterpetti, Segretaria di WILPF Italia APS, wilpf.italia@outlook.it
WILPF (Women's International League for Peace and Freedom)