Oltre 100 fotoreporter e corrispondenti di guerra chiedono l’accesso immediato a Gaza
Doha. Oltre 100 giornalisti, fotografi e corrispondenti di guerra di fama
internazionale hanno firmato una petizione per chiedere l’accesso immediato e
senza censure alla Striscia di Gaza, al fine di documentare la guerra in corso.
La petizione, lanciata nell’ambito dell’iniziativa “Right to Cover” dal
pluripremiato fotografo di guerra André Liohn, esorta sia Israele che Hamas a
garantire ai media indipendenti pieno accesso per realizzare reportage sul
campo.
Tra i firmatari figurano personalità di spicco di importanti testate
giornalistiche internazionali come Alex Crawford di Sky News, il giornalista
Mehdi Hassan, Clarissa Ward della CNN e l’acclamato fotografo di guerra Don
McCullin.
I fotografi hanno sottolineato che l’attuale divieto imposto ai giornalisti
stranieri dall’inizio del conflitto nel 2023 rappresenta una palese violazione
del diritto del pubblico a essere informato.
“Non si tratta solo di Gaza”, si legge nella petizione. “Si tratta di
salvaguardare la libertà di stampa a livello globale. La verità non deve essere
appannaggio esclusivo di chi porta armi e controlla la narrazione”.
L’iniziativa “Right to Cover” si impegna a sostenere l’ingresso dei giornalisti
a Gaza “con ogni mezzo legittimo”, sia in modo indipendente sia in coordinamento
con organizzazioni umanitarie o della società civile. La petizione afferma che
la presenza dei media è necessaria non solo per documentare le atrocità, ma
anche per impedire la manipolazione della realtà da parte delle parti in
conflitto.
Hamas ha accolto con favore l’iniziativa, condannando l’attuale politica
israeliana di vietare l’ingresso ai giornalisti internazionali come un tentativo
deliberato di sopprimere la verità e nascondere i propri crimini di guerra.
Ezzat al-Resheq, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha definito il divieto
“un crimine che si aggiunge alla lunga lista di violazioni dell’occupazione
contro i professionisti dei media a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme
occupata”.
Al-Resheq ha osservato che, dall’inizio della guerra, 233 giornalisti e
operatori dei media palestinesi sono stati uccisi, e ha invitato la comunità
internazionale ad aumentare la pressione per criminalizzare tali atti e
garantire che ai giornalisti sia consentito testimoniare e riportare la piena
realtà del genocidio, della fame e della distruzione inflitti alla popolazione
di Gaza.
(Fonti: PIC e Quds News).