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Al Giubileo dei Giovani, un incontro di dialogo interreligioso. Parole di speranza per l’umanità
L’evento di carattere interreligioso, presso il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II a Roma, ha coinvolto decine di giovani delle principali comunità religiose presenti in Italia: rappresentanti delle comunità dei Giovani Musulmani d’Italia, dell’Unione Induista Italiana, dell’Amicizia ebraico cristiana, dell’Unione giovani ebrei Italiani, dei Bahà ’i, dell’Agesci, Fui, Acli, dell’Unione Buddhista Italiana, di Comunione e liberazione e dei giovani buddisti della Soka Gakkai italiana. Pubblichiamo il resoconto dell’Istituto Italiano Soka Gakkai del 2 agosto 2025. Parole di speranza per l’umanità”: anche i buddisti della Soka Gakkai italiana al Giubileo dei Giovani Nella giornata di venerdì primo agosto, presso il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II a Roma, si è tenuto l’incontro interreligioso di spiritualità dal titolo “Parole di speranza per l’umanità”, uno degli appuntamenti centrali del Giubileo dei Giovani. Un evento che ha riunito decine di giovani delle principali comunità religiose presenti in Italia, con l’obiettivo di promuovere un autentico momento di dialogo, ascolto e A partecipare all’iniziativa sono stati i rappresentanti delle comunità dei Giovani Musulmani d’Italia, dell’Unione Induista Italiana, dell’Amicizia ebraico cristiana, dell’Unione giovani ebrei Italiani, dei Bahà ’i, dell’Agesci, Fui, Acli, dell’Unione Buddhista Italiana, di Comunione e liberazione e dei giovani buddisti della Soka Gakkai italiana. Con loro anche i rappresentanti della Pastorale giovanile CEI e dell’ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. L’incontro, promosso dal Tavolo Nazionale Interreligioso dei Giovani, ha tratto ispirazione dallo storico incontro interreligioso voluto da Papa Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986. Al centro, la volontà di offrire ai giovani uno spazio di spiritualità condivisa, oltre le differenze, capace di costruire ponti in un tempo segnato da divisioni e conflitti. A dare il benvenuto è stata la direttrice del Convitto, seguita dall’intervento di Monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, che ha sottolineato il valore del Giubileo come occasione di rinnovamento spirituale, invitando a deporre “le armi che abbiamo tra le mani, nel cuore e nelle parole” e indicando nella religione “un sentiero di azione speranzosa”. Momento centrale dell’incontro è stata una cerimonia collettiva, intensa e simbolica, incentrata sul tema dell’acqua come elemento comune e sacro nelle diverse tradizioni religiose. Ogni gruppo ha condiviso una lettura tratta dai propri testi sacri, accompagnata da un messaggio di speranza rivolto all’intera umanità. “Il simbolo dell’acqua, tema che ci ispira oggi, è presente in ogni religione come elemento di purificazione, di rinnovamento, di sorgente di vita. Per noi giovani buddisti, l’acqua rappresenta anche la resilienza e la forza interiore: scorre, si adatta, supera gli ostacoli e allo stesso tempo nutre e collega ogni forma di vita. La nostra preghiera e la nostra pratica quotidiana mirano proprio a risvegliare questa forza vitale dentro di noi, per diventare come “acqua viva” che rigenera e unisce. In un’epoca in cui le differenze diventano spesso motivo di divisione, crediamo che il ruolo delle religioni – e in particolare delle giovani generazioni che le vivono e le rinnovano – sia quello di diventare costruttrici di ponti, promotrici di dialogo e generatrici di fiducia”. Questo un estratto del messaggio letto dai giovani della Soka Gakkai italiana.   Redazione Italia
“Siate sovversivi: abbiate speranza”. Il messaggio di Nicolò Govoni ai 40mila di Piazza San Pietro
Ospite di due eventi a Roma per il Giubileo dei Giovani, il CEO di Still I Rise ha lanciato ai giovani un appello al cambiamento. “Sapete qual è la cosa più sovversiva, la più folle, la più strana che si possa fare al giorno d’oggi? Avere speranza”. Così Nicolò Govoni si è rivolto agli oltre 40mila ragazzi e ragazze accorsi da tutto il mondo in piazza San Pietro a Roma, per l’evento “Tu sei Pietro” all’interno della cornice del Giubileo dei Giovani. “La società che ci circonda è congegnata per generare insoddisfazione, così da farci bramare ciò che pensiamo ci manchi. Ci convincono del fatto che nulla possa mai cambiare davvero, e quindi perché provarci?”, ha sottolineato dal sagrato di piazza San Pietro, prima di raccontare la propria esperienza personale che da potenziale fallito lo ha portato invece a fondare l’organizzazione non profit Still I Rise. “In India, circondato da venti orfani, ormai dodici anni fa, ho scoperto la mia chiamata. Esserci. Essere in prima linea. Essere quello che ci prova, anche quando chiunque altro mollerebbe. Essere fiducioso che il mondo si possa cambiare davvero”, ha aggiunto, per poi arrivare al suo appello finale, accolto con grande entusiasmo dalla piazza. “Trovate qualcosa che vi riempia il cuore e dedicategli la vita. È così che capirete la cosa più importante: il supereroe che vi hanno insegnato ad aspettare, quello forte e bravo e capace abbastanza da risolvere i problemi del mondo, non arriverà mai. È già qui. Siate sovversivi: abbiate speranza.” Nicolò Govoni ha condiviso il palco con l’attore Giorgio Pasotti, don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità, Laura Lucchin, madre di Sammy Basso, e con i cantanti Amara, Mr Rain, Pierdavide Carone e Mimì, accompagnati dall’Orchestra sinfonica del Conservatorio A. Casella de L’Aquila, diretta dal maestro Leonardo De Amicis. La giornata si è conclusa con un intenso momento di raccoglimento presieduto dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI. L’incontro in piazza San Pietro è stato il secondo a cui il CEO di Still I Rise ha partecipato durante la giornata: in mattinata è stato tra i relatori dell’evento “Verso l’altro: Coscienza, Senso, Scoperta” organizzato dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità presso la Basilica San Giovanni Battista dei Fiorentini. Still I Rise