E’ diritto del minore convivente con genitori regolarmente soggiornanti ottenere sempre un PdS per motivi familiariIl tribunale di Torino stabilisce il diritto del minore convivente con genitore
regolare di ottenere un permesso di soggiorno per motivi familiari ai sensi
dell’art. 31 comma 1 TUI a prescindere dalla sussistenza di requisiti reddituali
o alloggiativi.
La Questura di Torino, infatti, è solita rigettare le richieste di permesso di
soggiorno per figli ultraquattordicenni se i genitori non dimostrano di avere i
requisiti reddituali e alloggiativi previsti dall’art. 29 TUI e richiamati
all’art. 30 TUI.
Il Tribunale ha invece accolto la tesi difensiva e chiarito che “l’art. 31 co. 1
TUI introduca un autonomo permesso di soggiorno per motivi familiari, il quale
persegue finalità diverse rispetto alla normativa generale di quegli articoli
28, 29 e 30 (interesse del minore vs. unità familiare) e richiede la verifica in
ordine alla sussistenza di diversi requisiti. L’autonomia concettuale e la
diversità strutturale tra i permessi di soggiorno di cui agli articoli 29-30 e
31 co. 1 TUI è stata affermata in più occasioni dalla giurisprudenza di
legittimità. Si richiama in particolare la sentenza della Corte di Cassazione n.
15754/2006, laddove si legge testualmente che “l’iscrizione di cui all’art. 31,
comma 1, non presuppone che essa avvenga all’esito della sola procedura di
ricongiungimento di cui all’art. 29, comma 1, lett. B) e commi 7, 8, 9” (nello
stesso senso, cfr. Cass. n. 8398/2014).
Orbene, come già rilevato, l’art. 31 co. 1 TUI stabilisce che il minore
convivente “segue la condizione giudica del genitore”. L’assertività della
disposizione è tale da escludere che si possa condizionare il rilascio del
permesso citato alla sussistenza di ulteriori requisiti, quali quelli reddituali
e alloggiativi previsti dall’art. 29 TUI. L’interpretazione alternativa proposta
dalla PA, per cui bisognerebbe comunque fare riferimento agli ulteriori
requisiti di cui all’art 29 TUI, si pone peraltro in contrasto con
l’inequivocabile dato normativo di cui all’art 31 co. 1 TUI.
Invero, l’art. 31 co. 1 TUI è una norma speciale introdotta dal legislatore
nello specifico interesse del minore, circostanza che ne giustifica una maggiore
ampiezza rispetto alla regola generale di cui all’art. 29 TUI. A tal proposito,
merita ricordare che l’obbligo di prendere in considerazione l’interesse
superiore del bambino è espressamente sancito dall’art. 24 par. 2 della Carta
dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, ed è stato ribadito anche dalla
Corte di Giustizia UE, la quale – chiamata a pronunciarsi in materia di
ricongiungimento familiare – ha altresì affermato che “la facoltà prevista
dall’articolo 7, paragrafo 1, lettera c), della direttiva 2003/86 deve essere
interpretata restrittivamente. La discrezionalità riconosciuta agli Stati membri
[di introdurre requisiti reddituali per l’autorizzazione al soggiorno, n.d.r.]
non deve essere impiegata dagli stessi in modo da pregiudicare l’obiettivo della
direttiva e il suo effetto utile” (così CGUE, sentenza 6.12.2012, ause riunite
C‑356/11 e C‑357/11, punto 74)”.
La pronuncia, peraltro, è stata resa in favore di una minore divenuta
maggiorenne nelle more della valutazione questorile: anche sul punto il Giudice
ha accolto le nostre argomentazioni e riconosciuto ugualmente il diritto al
permesso per motivi familiari considerato che al momento di presentazione della
domanda la stessa era ancora minorenne.
Tribunale di Torino, sentenza del 22 maggio 2025
Si ringrazia l’Avv. Elena Garelli per la segnalazione e il commento. Il caso è
stato seguito insieme all’Avv. Paola Fierro dello Studio Legale.