GAZA. ARBIA: “APPLICARE SANZIONI VERSO UNO STATO CHE COMMETTE UN GENOCIDIO E’ UN OBBLIGO SECONDO IL DIRITTO INTERNAZIONALE”
Al netto della propaganda sugli – insufficienti – camion di aiuti e delle
condanne, al momento solo verbali, della comunità internazionale, continua il
genocidio per mano israeliana in Palestina. Massacri senza fine nella Striscia
di Gaza. Dall’alba di stamattina i bombardamenti dell’Idf hanno ucciso almeno 62
persone. 30 di queste sono state sterminate da un solo raid che ha colpito
l’area di Nuseirat. Altri palestinesi sono stati uccisi dai raid anche in altre
aree, come Gaza city e Khan Yunis. Il bilancio ufficiale delle vittime
palestinesi a Gaza dal 7 ottobre 2023 a oggi ha superato le 60mila
Chi non muore sotto le bombe o le cannonate, muore per la fame, utilizzata da
Israele come ulteriore arma di sterminio e pulizia etnica. Tel Aviv, però,
continua a dare la colpa ad Hamas, sostenendo che i militanti
dell’organizzazione palestinese sottraggano gli aiuti destinati alla popolazione
civile. Intanto però l’Integrated Food Security Phase Classification, sistema
globale di monitoraggio della fame sostenuto dall’Onu, avverte che a Gaza è in
atto lo ‘scenario peggiore di carestia’, con migliaia di bambini malnutriti e
morti per fame in aumento tra i più giovani. Secondo il gruppo di
organizzazioni, i lanci aerei non saranno sufficienti a scongiurare la
‘catastrofe umanitaria’. L’accesso umanitario ‘immediato e senza ostacoli’ a
Gaza è l’unico modo per fermare il rapido aumento di ‘fame e morte’.
Senza freni anche la violenza dei coloni israeliani nella Cisgiordania occupata.
Ieri a Masafer Yatta, sud di Hebron, dove la popolazione palestinese da anni
resiste allo sfollamento forzato, un colono ha sparato al petto a un’attivista
palestinese di 31 anni Awda Hataleen, uccidendolo. Lo ha denunciato uno dei
registi del documentario No Other Land, dedicato proprio alla lotta dei
residenti palestinesi locali contro l’occupazione. L’assassino è Yinon Levi,
colono israeliano già sanzionato dall’Ue e dagli Stati Uniti. Anche le
organizzazioni per i diritti umani israeliane, nei loro report, parlano ora
esplicitamente di “genocidio” in corso. È il caso di B’Tselem e Phri, che
ricordano inoltre come “l’attuale attacco va compreso nel contesto di oltre 70
anni in cui Israele ha imposto un regime violento e discriminatorio ai
palestinesi”.
Silvana Arbia, giurista, ex procuratrice della Tribunale internazionale
dell’Onu per il genocidio in Rwanda ed ex cancelliera della Corte penale
internazionale analizzando il genocidio in atto e le attività della Corte
internazionale di giustizia, spiega come secondo il diritto internazionale anche
i paesi che vendono armi e aiutano Israele siano complici del genocidio e come
tali potrebbero essere processati e come le sanzioni ad uno stato accusato di
genocidio siano un obbligo per i paesi firmatari della convenzione Ascolta o
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Sull’omicidio dell’attivista palestinese Awda Hataleen, il commento del regista
Nicola Zambelli, che nella zona di Hebron ha girato il film “Sarura – il futuro
è un luogo sconosciuto”. Ascolta o scarica
Il commento di Elisa Caneve, che aveva lavorato in Palestina con Awda Hataleen.
Elisa Caneve è una delle coordinatrici del progetto Mediterranea with Palestine,
con il quale aveva lavorato in Palestina. Ascolta o scarica