Ogni sbarco un progetto di vita
Emergency Life Support: Sbarcati oggi ad Ancona 71 naufraghi soccorsi in acque
internazionali della zona SAR libica
Un ragazzo sudanese a bordo racconta: “Sono scappato in Libia dal Sudan in
guerra per lavorare, ma una volta arrivato mi sono reso conto che neanche lì
c’era sicurezza. Venivi aggredito in strada e ti entravano anche in casa per
derubarti”.
Domenico Pugliese, comandante della Life Support, dichiara: “Auguriamo il meglio
alle persone soccorse e ci prepariamo a una nuova missione”.
Milano, 26 luglio 2025 – Si è concluso alle ore 15.05 di oggi nel porto di
Ancona lo sbarco delle 71 persone soccorse dalla Life Support, la nave di
ricerca e soccorso di EMERGENCY, nelle acque internazionali della zona Sar
libica.
Lunedì 21 luglio, in due diversi interventi, la Life Support era andata in aiuto
di due imbarcazioni entrambe sovraffollate e in condizioni precarie: un gommone
con 50 persone e un forte odore di benzina a bordo nel primo caso, un barchino
in vetroresina con 21 persone nel secondo caso. Nessuno dei naufraghi indossava
il salvagente e tutte le persone soccorse, tra cui 2 donne di cui una al nono
mese di gravidanza e 15 minori non accompagnati, sono state portate al sicuro a
bordo della nave di EMERGENCY.
“Le operazioni di sbarco si sono svolte senza difficoltà grazie anche alla
collaborazione con le autorità e ai volontari che ci hanno assistito – commenta
Domenico Pugliese, comandante della Life Support -. Mentre ci prepariamo per una
nuova missione, ora che i naufraghi sono finalmente al sicuro a terra non
possiamo che augurare a tutti loro e al nascituro il meglio per il futuro.”
Ben 46 dei naufraghi recuperati con il primo intervento di soccorso provenivano
dal Sudan, paese in guerra da oltre 2 anni. Gli altri da Egitto, Eritrea,
Somalia, Bangladesh e Myanmar, paesi afflitti da violenze, povertà, instabilità
politica e crisi climatica.
“Durante questi giorni di navigazione abbiamo avuto modo di parlare con le
persone soccorse, alcune si sono aperte e ci hanno raccontato la loro storia. Mi
ha colpito quella di un musicista che è scappato dal Sudan, più precisamente dal
Darfur – afferma Abdu Ali Ahmed, mediatore culturale a bordo della Life Support
– ha perso la moglie, uccisa nel conflitto, e non ha potuto portare con sé la
figlia di 13 anni. Lui ha deciso di partire ed è andato in Libia, di cui ha
conosciuto le famigerate carceri, con annesse violenze. È stato trattenuto e
maltrattato, ha dovuto pagare più volte il riscatto per comprare la sua libertà
e ha provato la traversata più volte venendo intercettato e riportato indietro.
Questa volta finalmente ce l’ha fatta”.
Un altro ragazzo sudanese soccorso dalla Life Support condivide la sua
esperienza: “Sono nato e cresciuto a Nyala, ho deciso di lasciare la mia città
perché non avevo un lavoro, né una possibilità concreta di avere una vita
decente e in quanto parte di una minoranza ero anche a rischio della stessa
vita. Sono andato in Libia pensando di lavorare, ma una volta arrivato lì mi
sono reso conto che non c’era alcuna sicurezza: le persone non solo ti
aggredivano in strada ma ti entravano anche in casa per derubarti di soldi e
beni. A quel punto ho deciso di tentare il viaggio verso l’Europa e avevo
abbastanza soldi per provarci. Le prime due volte con i miei compagni di
sventura sono stato intercettato dai libici, riportato indietro e trattenuto per
giorni in prigione. La terza volta è andata bene: abbiamo navigato tutta la
notte e siamo stati soccorsi da voi.
Quando sono arrivati i gommoni di soccorso e ho letto il vostro nome – prosegue
l’uomo – ho capito che non erano i libici a prenderci, ma persone venute per
aiutarci: avevo già conosciuto EMERGENCY a Nyala, dove l’Ong ha una clinica*.
Molte persone in città conoscono la clinica. Io non ho mai usato i suoi servizi,
ma tutti quanti ne parlano bene. Non so cosa aspettarmi dal futuro, ma spero
solo che sia migliore di ciò che ho vissuto finora”.
Con lo sbarco di oggi la Life Support ha completato la sua 34a missione nel
Mediterraneo centrale. La nave Sar di EMERGENCY opera in questa regione dal
dicembre 2022 e in questo periodo ha soccorso un totale di 2.854 persone.
*il Centro pediatrico di EMERGENCY a Nyala
Emergency