Tag - Leone XIV

Leone XIV ai Movimenti popolari: “terra casa e lavoro sono diritti sacri. Sono con voi”
“Facendo eco alle richieste di Francesco, oggi dico: la terra, la casa e il lavoro sono diritti sacri, vale la pena lottare per essi, e voglio che mi sentiate dire “Ci sto!”, “sono con voi!” Queste alcune delle parole che papa Leone XIV ha rivolto ai partecipanti al V° incontro con i movimenti popolari che si è svolto a Roma dal 21 al 24 ottobre. Fu Francesco ad organizzare il primo forum con i movimenti popolari, con l’obiettivo di collocare la Chiesa al fianco delle organizzazioni sociali impegnate nella lotta per la giustizia. Quest’anno erano presenti circa 170 attivisti in rappresentanza di decine di Paesi provenienti da tutti i continenti, in prevalenza dall’America Latina, attivisti delle storiche organizzazioni di massa e dall’Africa principalmente collegati ad esperienze nate all’interno del mondo cattolico, ma non per questo meno determinate nella lotta per i diritti. Alcune delegazioni africane sono arrivate portando con loro anche i vescovi che hanno partecipato a tutti i quattro giorni di confronto. Noi italiani eravamo presenti in una ventina tra i quali, oltre a don Mattia Ferrari coordinatore dell’incontro, Luca Casarini, del comitato organizzatore, Alex Zanotelli, una significativa e attiva delegazione dei missionari comboniani, Antonio Bruno ed il sottoscritto. Il Forum si è svolto allo Spin Time Labs, un centro sociale e culturale polivalente, occupato, a rischio di sgombero; anche questo un forte segnale inviato alle istituzioni della Capitale e al governo. L’attesa per il discorso di papa Leone girava attorno ad un interrogativo molto preciso che si poneva in particolar modo chi, come me, aveva partecipato già ai precedenti incontri negli anni passati: papa Leone si collocherà nel percorso avviato da Francesco o in qualche modo ne prenderà le distanze? La convinzione condivisa dagli attivisti, dopo aver ascoltato il suo discorso, è che papa Leone abbia scelto di voler proseguire nel sentiero tracciato dal suo predecessore, anche se certamente con uno stile differente: meno trascinatore, ma senza alcun arretramento nei contenuti. Le sue parole sulla necessità delle lotte, sull’appoggio ai movimenti sociali, la condanna delle politiche contro gli immigrati, la solidarietà verso chi soccorre i migranti, sono nette: “…quando si formano cooperative e gruppi di lavoro per sfamare gli affamati, dare riparo ai senzatetto, soccorrere i naufraghi, prendersi cura dei bambini, creare posti di lavoro, accedere alla terra e costruire case, dobbiamo ricordarci che non si sta facendo ideologia, ma stiamo davvero vivendo il Vangelo.” Come è esplicita la condanna di politiche di sfruttamento e di violenza da parte di chi vuole impadronirsi delle ricchezze della terra, come ad es. il coltan e il litio: «finché i problemi dei poveri non saranno risolti in modo radicale, rifiutando l’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e affrontando le cause strutturali della disuguaglianza, non si troverà alcuna soluzione ai problemi del mondo o, per meglio dire, a nessun problema. La disuguaglianza è la radice dei mali sociali» Netta è stata anche la sua condanna alle attuali politiche sulla sicurezza: “Gli Stati hanno il diritto e il dovere di proteggere i propri confini, ma ciò dovrebbe essere bilanciato dall’obbligo morale di fornire rifugio. Con l’abuso dei migranti vulnerabili, non assistiamo al legittimo esercizio della sovranità nazionale, ma piuttosto a gravi crimini commessi o tollerati dallo Stato. Si stanno adottando misure sempre più disumane – persino politicamente celebrate – per trattare questi “indesiderabili” come se fossero spazzatura e non esseri umani. Il cristianesimo, invece, si riferisce al Dio amore, che ci rende fratelli tutti e ci chiede di vivere da fratelli e sorelle.” È bene precisare, per evitare fraintendimenti, che un’eventuale condivisione da parte di Leone XIV delle lotte condotte da vasti settori dei movimenti sociali, così come avvenuto con Francesco, non cancella la distanza che rimane su altri ambiti, prima fra tutte sulle politiche di genere e sulla “morale sessuale”. Ma è altrettanto evidente quanto sarebbe importante se l’attuale pontefice facesse sue sulla pace e sulle politiche sociali, le posizioni di chi l’ha preceduto. Giovedì 23 ottobre 2025 abbiamo ascoltato parole importanti. Il tempo ci dirà….se son rose fioriranno. Qui il discorso integrale di Papa Leone   Vittorio Agnoletto
Il papa invita al digiuno contro tutte le guerre
Al termine dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI ieri il Papa ha invitato tutti a vivere la ricorrenza di questo venerdì 22 agosto, come occasione per invocare la fine delle guerre. “Mentre la nostra terra continua ad essere ferita da guerre, in Palestina, in Ucraina e in molte altre regioni del mondo, invito tutti i fedeli a vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e in preghiera, supplicando il signore che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono la fame”. ANBAMED
L’Europa si adagia in un sonno profondo
L’Europa si adagia in un sonno profondo e gli appelli di un Leone serafico e vacanziero escono da un castello romano e si librano in volo con la forza celeste di un cessate il fuoco-amico che consola la Palestina coventrizzata come terra cristiana e dannata. L’Europa si adagia in un sonno profondo e le richieste di tregua si sprecano nell’Ucraina occupata e difesa dalle armi patriot-tiche attese da un popolo che in buona fede crede nella ricostruzione pre-matura avviata tra le bombe. L’Europa si adagia in un sonno profondo e le spese pubbliche vengono s-caricate nella sicurezza delle armi contro nemici costruiti nei laboratori di pace e nella democrazia che si lascia catturare da una maggioranza risicata e va alla deriva… senza approdi. L’Europa si adagia in un sonno profondo e le preghiere laiche vengono recitate e internate nei rapporti di produzione e di lavoro che trattano le ferite con oratorie danzanti prodotte e rivolte al dio-capitale veterano di tante guerre di pace e di tante case penali ri-abilitate alla malvivenza. Pino Dicevi