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No alla partita Italia-Israele
Martedì 14 Ottobre ore 17:30 piazza della Repubblica (Udine) saremo in corteo per dire NO alla presenza della nazionale di uno stato che sta commettendo un genocidio. Quel genocidio perpetrato ai danni del popolo palestinese da più di un anno e mezzo; una normalizzazione che Isr4ele cerca di portare avanti […] L'articolo No alla partita Italia-Israele su Contropiano.
La Federazione Gioco Calcio cerca di mascherare la sua complicità col genocidio
Il 14 ottobre si giocherà nuovamente la partita della vergogna. La FIGC cerca nuovamente di mascherare la sua complicità, questa volta dicendo di voler devolvere gli incassi ad una ONG che operi a Gaza.  Limitarsi a “riparare” parzialmente i danni senza mettere in discussione le cause profonde significa accettare la […] L'articolo La Federazione Gioco Calcio cerca di mascherare la sua complicità col genocidio  su Contropiano.
Partita di calcio Italia-Israele: servono azioni più decisive contro il regime sionista genocidario
L’ultimo aspetto del dibattito sulla questione palestinese investe il mondo del calcio con gli incontri tra Italia e Israele programmati tra l’8 settembre e il 15 ottobre. Se da un lato registriamo la presa di posizione da parte dell’AIAC attraverso la lettera-appello alla Figc di agosto rilanciata a livello nazionale, dall’altro non possiamo non rilevare come l’appello sia sostanzialmente tardivo, giunto dopo due anni di campagna genocidaria da parte di Israele contro il popolo palestinese, oltre a presentare contenuti estremamente discutibili, che dimostrano ancora una volta la debolezza del dibattito nazionale su quella che passerà come la vergogna del XXI secolo. Alcune domande sorgono spontanee leggendo la lettera degli allenatori: perché a fronte delle atrocità pur denunciate nel testo si invoca solamente una timida “sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali”? Se l’intenzione è quella di mettere in atto un'”azione concreta, commisurata al dramma in atto”, perché non rinunciare a disputare i due incontri programmati? E con che ingenuità si può invitare ancora l’esercito israeliano a mitigare i suoi crimini e a rispettare un presunto criterio di proporzionalità (“senza dimenticare che l’occhio per occhio biblico resta una formula affidata da Dio a Mosé perché la reazione a un male subìto non sia sproporzionata”) quando la sterminata documentazione presente in rete testimonia da lungo tempo di una distruzione senza precedenti abbattutasi su tutta la Striscia? A parte questi interrogativi, la cosa che più lascia stupiti in questa lettera è tuttavia che ancora si possa pensare a Israele come a uno stato democratico (“vale per ogni singolo, vale a maggior ragione per uno Stato democratico”). Dopo decine di migliaia di morti tra cui un numero enorme di bambini e bambine, dopo il blocco imposto all’approvvigionamento di cibo e medicine, dopo il deliberato sterminio del personale medico e dei giornalisti, dopo la completa distruzione di ogni infrastruttura civile tra cui ospedali, scuole e università, dopo le continue dichiarazioni suprematiste e genocidarie di molti membri della Knesset, si può davvero ancora ignorare la natura profondamente razzista dell’impresa coloniale su cui si regge il progetto di Israele? Non basta allora lanciare l’idea “dell’esclusione temporanea di Israele dalle competizioni sportive”. Bisogna chiedere l’espulsione definitiva di questo Israele retto un governo sionista/terrorista dal mondo dello sport, bisogna invocare ad alta voce dentro e fuori dagli spalti un embargo militare ed economico che colpisca le capacità distruttive di Israele, bisogna pretendere l’interruzione di ogni rapporto a livello di ricerca universitaria per depotenziare tutta una filiera di supporto alle nefandezze dell’esercito israeliano. Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università pur apprezzando la buona fede di un primo tentativo di posizionamento da parte dell’AIAC, nutriamo la speranza che dal mondo dello sport possa levarsi una voce più decisa, più radicale. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Un appello degli allenatori italiani per escludere Israele da ogni competizione calcistica
Il calcio non è mai stato soltanto un gioco. È uno dei grandi spazi simbolici della società, capace di modellare l’immaginario collettivo e di parlare a milioni di persone in un linguaggio immediato, popolare, universale.  Ed è proprio per questo che la sua apparente “neutralità” non esiste: quando davanti ad […] L'articolo Un appello degli allenatori italiani per escludere Israele da ogni competizione calcistica su Contropiano.
No alla partita Italia-Israele a Udine
Il 14 ottobre 2025, la Nazionale israeliana di calcio sarà nuovamente presente a Udine in occasione della partita Italia-Israele nell’ambito delle qualificazioni ai mondiali. Riteniamo doveroso e necessario opporci a ogni legittimazione delle politiche genocidiarie del governo Netanyahu, che purtroppo passano anche attraverso il calcio e più in generale lo […] L'articolo No alla partita Italia-Israele a Udine su Contropiano.