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Lettera per salvaguardare la Sanità Territoriale
Quotidianamente si apprendono dai giornali, dai social, dagli stessi operatori, dai pazienti, informazioni riguardanti il nostro servizio sanitario a livello regionale e locale, motivo per cui un gruppo di cittadini: Sindaci, ex Sindaci, Amministratori di Enti pubblici e privati, ha ritenuto di evidenziare una serie di criticità che interessano (affliggono) il nostro territorio biellese, tramite una nota recapitata al Presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo, il giorno 3 del mese di luglio, proponendo di convocare al più presto un’assemblea dei sindaci. La richiesta è motivata proprio per il ruolo e i compiti che la legge affida ai Sindaci come rappresentanti sanitari, ovvero tutori della salute dei loro cittadini e che dovrebbe essere garantita da un rapporto stretto e sinergico con le istituzioni regionali e le ASL. Tra le problematiche rilevate: la carenza di Medici di medicina generale, la necessità di spostarsi verso grandi città per ricevere cure specifiche, con tempi di attesa più lunghi e difficoltà logistiche, specialmente per le persone anziane o con problemi di mobilità. I fondi PNRR (Missione 6) notoriamente sono destinati a sostenere l’assistenza territoriale, nonché la parte di digitalizzazione, pertanto la finalità è quella di potenziare il sistema sanitario locale e non riconvertire strutture già esistenti. Peraltro questi servizi sanitari, teoricamente più vicini ai cittadini (Case e Ospedali di Comunità) richiederanno ulteriori risorse umane di cui l’azienda sanitaria locale è carente. Il sistema sanitario nazionale sta attraversando una fase di cambiamento ed è quanto mai opportuno richiamare la massima attenzione di tutte le componenti politiche e istituzionali del territorio biellese, nella speranza che ci sia una coralità di voci verso Torino, a oggi sorda alle esigenze della Provincia di Biella. La mancanza cronica dei medici di medicina generale e nei reparti, le lista d’attesa, l’accesso difficoltoso se non impossibile per accedere alle prestazioni dipendono dalla nostra ASL. La salute è questione nazionale, regionale, ma che riguarda i cittadini delle nostre comunità, ecco perché si insiste nel sottolineare che è il Sindaco in primis ad avere una responsabilità in ambito sanitario. In questa lettera figurano tra i firmatari Sindaci con i propri consiglieri, Consiglieri senza il proprio sindaco, ex amministratori comunali, ex dirigenti che hanno prestato la propria attività presso la ASL di Biella e altri in altre aziende. Al Presidente Ramella rivolgiamo la richiesta di condividere e di sollevare la questione sanitaria biellese con tutti i Comuni della Provincia, allo scopo di mettere in luce le argomentazioni che abbiamo tentato qui di sintetizzare, avviando un confronto serrato tra istituzioni e cittadini, per pervenire a formulare un quadro di richieste precise alla Regione Piemonte. Al Presidente della Provincia di Biella Dott. Ramella Pralungo Emanuele   OGGETTO: Richiesta convoca Assemblea dei Sindaci dei comuni Biellesi – Problematiche Sanitarie Locali   In tema sanitario emergono criticità che destano preoccupazione nell’ambito del nostro territorio, in particolare nelle zone più periferiche, le problematiche più rilevanti risultano: * mancanza dei “Medici di famiglia” che ormai perdura da anni che ad oggi non ha trovato soluzioni strutturali: * tempi di attesa lunghi per le prestazioni sanitarie peggiorate nel periodo di covid, mai sanate e degenerate nel corso degli ultimi anni; * restrizione delle risorse nazionali e regionali e le relative conseguenze sull’erogazione dei servizi nel rispetto dei LEA; * carenza di personale medico, infermieristico e tecnico; * mancata realizzazione di Ospedali e case di comunità finanziati dal PNRR – Missione 6; * mancata pianificazione delle attività sanitarie in coordinamento con le risorse degli enti del terzo settore con la giusta e dovuta considerazione delle persone fragili. In considerazione del fatto che il Sindaco è la massima autorità sanitaria locale: art. 217 del R.D. 27 luglio 1934 n. 1265, così come richiamato dall’art. 13 della legge 833 del 1978 e il 4° comma dell’art. 50 del D.lgs 267 del 2000. La gestione della salute con il D. Lgs 502 del 1992 è stata affidata ai Direttori Generali delle Aziende Sanitaria Locali, tuttavia il Sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Il consiglio comunale condivide questa responsabilità. Dovere del Sindaco è quello di svolgere il ruolo di garante dei cittadini nei confronti dell’azienda sanitaria sollecitando, ove necessario, il rispetto dei diritti alla salute della comunità. E’ importante ricordare che la L. R.18/1994 affida ai Sindaci e alla Conferenza locale sociale e sanitaria funzioni di indirizzo, controllo e valutazione. Le funzioni che la legge affida alla Conferenza locale sociale e sanitaria sono le seguenti: a) definizione, nell’ambito della programmazione regionale, delle linee di indirizzo per l’impostazione programmatica delle attività dell’azienda unità sanitaria locale; b) esame del bilancio pluriennale di previsione e del bilancio di esercizio dell’azienda unità sanitaria locale e trasmissione alla Giunta regionale delle relative osservazioni; c) verifica dell’andamento generale dell’attività dell’Azienda unità sanitaria locale. Le ASL, ricordiamo, sono responsabili dei bisogni dei cittadini, il loro compito è provvedere a soddisfare tali bisogni, erogando i LEA, con i fondi assegnati alle Regioni. Il Managment aziendale deve perseguire costantemente l’ECONOMICITA’, ovvero il bilanciamento tra risorse e finalità, cercando di mantenere l’efficienza e l’efficacia, mantenendo l’equilibrio economico e finanziario, incrementando il patrimonio tangibile e intangibile (capitale umano, competenze specializzate e di alta professionalità) così come deve conseguire la capacità di RISPONDERE adeguatamente ai BISOGNI DI SALUTE dei cittadini. Le Regioni sappiamo possono legiferare in materia nel rispetto dei principi generali posti dalla legislazione statale nonché dei livelli essenziali. Prestazioni e servizi inclusi nei LEA rappresentano il livello essenziale garantito a tutti i cittadini che le Regioni debbono assicurare, ciò non toglie che, utilizzando risorse proprie, le Regioni possano garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelli previsti nei LEA. Occorre comprendere dinnanzi alla riduzione nazionale cos’ha previsto la Regione Piemonte e le ricadute locali. Fatte le dovute premesse e considerazioni, al fine di poter rassicurare la popolazione fornendo le giuste informazioni in merito alle. problematiche richiamate sopra chiediamo con urgenza di condividere le stesse all’Assemblea dei Sindaci. Utile allo scopo della comprensione per un eventuale approfondimento di quanto riportato nel documento il Piano di attività dell’ASL competente locale. Riepilogo firmatari Redazione Piemonte Orientale