Quarto giorno di navigazione per Antonio Mazzeo su Handala: il sogno di vedere gli occhi dei bambini di Gaza
PUBBLICHIAMO IL VIDEO E LA TRASCRIZIONE DEL REPORT DI ANTONIO MAZZEO, DOCENTE,
GIORNALISTA E PROMOTORE DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE
SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ, AL QUARTO GIORNO DI NAVIGAZIONE SU HANDALA DI FREEDOM
FLOTILLA ALLA VOLTA DELLA PALESTINA.
In questi giorni in tanti mi avete chiesto perché sei partito, perché l’hai
fatto, qual è il senso di questa missione. In sincerità, me lo sono chiesto
tanto in questi giorni perché sono partito. Probabilmente l’ho fatto perché
ero stanco di sentirmi impotente.
In questi anni ho scritto tantissimo sui rapporti tra Italia e Israele e su
quanto il nostro governo ha sostenuto e sostiene il genocidio del popolo
palestinese attraverso le mani di Netanyahu, delle forze armate israeliane. Ci
sono però dei momenti in cui hai bisogno di metterci qualcosa in più che la
testa e la tastiera, hai bisogno di metterci le mani, di metterci gli occhi, di
metterci il corpo.
Ecco, io ho avuto questo bisogno, soprattutto, veramente, sento questo bisogno.
Sapete cosa mi piacerebbe tantissimo? È un sogno, quello di poter approdare a
Gaza e guardare negli occhi le bambine e i bambini di Gaza e vedere lo stupore
che vedi in tutte le bambine e i bambini del mondo quando gli appare qualcosa di
strano. Ma ve lo immaginate una barca come l’Handala della Freedom Flotilla che
riesce a superare il blocco militare navale d’Israele e serenamente poter
approdare nelle acque di Gaza e poter dare questi giocattoli questi peluche a
questi bambini. Tornerei indietro di molti anni, come quando avevo vent’anni ero
a Comiso e facevo il clown per stupire e divertire i bambini e per fargli
riflettere che la guerra non era lontana e che ad ognuno di noi bastava fare un
piccolo gesto. Lì la storia era dei coniglietti che per impedire la
realizzazione di una grande base missilistica, alla fine si mettevano d’accordo
e rosicchia, rosicchia, rosicchia, si mangiavano il missile.
Ecco, mi piacerebbe che anche questa storia la potessi raccontare alle bambine e
ai bambini di Gaza. Questo è il senso di una missione come quella di Handala,
come quella della Freedom Flottiglia, ma è una missione anche politica non è
soltanto una missione umanitaria. Io credo che di politica dal basso, di
metterci le mani, di sporcarci le mani e non più soltanto del sangue, ma di
sporcarci le mani di fango, dell’acqua salata, di questo vento che ti lascia
tanta salsedine in corpo, io penso che alla fine un senso ce l’abbiano. Andiamo
avanti, veramente mi auguro di poter approdare a Gaza. Sarebbe un sogno
bellissimo e credo che farebbe bene tanto alle bambine e ai bambini di Gaza, ma
farebbe bene tanto, tanto a casa nostra, anche ai ragazzi e alle ragazzi di casa
nostra, perché anche loro hanno bisogno di credere che ancora qualcosa è
possibile fare per fermare la catastrofe climatica, per fermare i crimini
globali, per fermare l’olocausto di una guerra globale totale che ci si sta
preparando da mesi, da anni.
Vi abbraccio e spero veramente di rivedervi presto e di potervi trasmettere la
gioia attraverso i miei occhi negli occhi delle bambine e dei bambini di Gaza.