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Anche Zaid rischia la deportazione in Ungheria
Zaid A. è un compagno con cittadinanza siriana, residente in Germania, che era latitante poichè accusato per i fatti in occasione della giornata dell’onore a Budapest nel 2023. Insieme ad altr* coimputat* aveva deciso di consegnarsi alle autorità a Febbraio del 2025 e ha passato 3 mesi in carcere. Il 2 maggio è stato scarcerato e si trova a piede libero anche se con molte restrizioni. Tuttavia su di lui pende ancora la richiesta di estradizione dell’Ungheria e nelle prossime settimane si capirà se la giurisdizione del suo caso sarà di competenza del tribunale di Colonia o del Tribunale Federale a Berlino. Le accuse che il Tribunale tedesco rivolge ai 6 compagn* di nazionalità tedesca che si sono consegnati (Nele A., Emilie D., Paula P., Luca S., Moritz S. e Clara W.,) includono: l’appartenenza a un’organizzazione criminale, lesioni personali gravi e tentato omicidio, ciascuna con diversi gradi di coinvolgimento. La Procura Generale Federale (GBA) li accusa essenzialmente di aver fondato un’organizzazione criminale nazionale e, in quanto tali, di aver teso imboscate e aggredito persone durante il “Giorno dell’Onore” in Ungheria. Per alcune di queste persone sono stati emessi mandati di arresto europei. Tuttavia, la GBA ha dichiarato che l’azione penale nazionale ha la precedenza sui cittadini tedeschi e che l’azione penale contro i tedeschi avrà quindi luogo in Germania. Il caso di Zaid è diverso perché è straniero. A causa della sua mancanza di cittadinanza, il principio di personalità attiva, che consente a uno Stato di perseguire penalmente i propri cittadini, non si applica a lui. Anche se potesse essere indagato per coinvolgimento in un’organizzazione criminale nazionale, le accuse di lesioni personali commesse contro di lui in Ungheria non potrebbero essere perseguite in Germania.