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Brindisi: non lasciamo spazio al razzismo
Sabato 15 novembre alle ore 16.00 invitiamo a partecipare al sit-in pubblico organizzato da 25 associazioni per dire che né a Brindisi né altrove c’è spazio per la violenza e il razzismo. Il ritrovo è in Piazza Crispi, antistante la stazione ferroviaria, da dove ci muoveremo per raggiungere piazza Cairoli. Nei giorni scorsi, una ventina di ragazzi incappucciati cercavano arabi, li hanno trovati e due giovani stranieri sono stati selvaggiamente picchiati. Le aggressioni sono avvenute ai danni di un ragazzo egiziano in stazione, e a distanza di pochi giorni di un ragazzo algerino all’interno di un’attività di money transfer in pieno centro. Questo è accaduto a Brindisi, città che un tempo era simbolo di accoglienza e di solidarietà. Non si tratta di episodi isolati, siamo di fronte agli effetti di un razzismo ormai sdoganato, che si manifesta nelle strade, nei discorsi, nei telegiornali e sui social. Razzismo legittimato dal tema della sicurezza, che apre i telegiornali, chiude ogni discussione e giustifica ogni abuso. Ma questa sicurezza non protegge: divide, instilla la paura, trasforma i poveri in nemici e gli stranieri in bersagli. Ed è così che lavoratori migranti occupati nei campi, nella ristorazione, nell’edilizia, che molto spesso vivono in insediamenti informali fatiscenti ai margini della città, senza diritti e senza servizi, diventano la minaccia da cui difendersi. E ancora è così che Brindisi da città dell’ accoglienza solidale diventa la città che “accoglie” i lavoratori migranti in tendopoli a due passi dal centro, in insediamenti informali sparsi nelle campagne o nel CARA di Restinco da dove ogni giorno sono costretti a raggiungere i luoghi di lavoro in bicicletta o con mezzi di fortuna. È il paradosso più crudele: si abbandonano le persone e poi si usa quella condizione di marginalità ed invisibilità per giustificare il razzismo e l’intolleranza. Il razzismo si fa sistema, occupa le parole, le norme, le abitudini. Un razzismo che non si vergogna più, perché legittimato, non solo tollerato, da chi governa. Le aggressioni avvenute a Brindisi sono l’espressione di una deriva: giovani italiani che si organizzano in bande, incappucciati, fomentati da un discorso pubblico che giustifica la violenza come un’urgente legittima difesa. Quando lo Stato arretra e la politica si fa propaganda, la violenza diventa linguaggio. L’unico ordine pubblico da difendere è quello sancito dalla Costituzione e dai suoi principi fondanti, e si costruisce anche con politiche di accoglienza e diritti di cittadinanza. Sabato 15 novembre saremo in piazza per dimostrare alla città che esistono forze democratiche, antirazziste e antifasciste che non lasceranno spazio al razzismo e alla violenza. NO CPR Brindisi, La Collettiva TransFemminista Queer di Brindisi, Mesagne Bene Comune, Comunità Africana di Brindisi e provincia, Mali Yiriwa Tôn Puglia APS, Voci della Terra APS, Associazione Finis Terrae ONLUS, ANPI Brindisi, Associazione cult Welcome to the WORLD Bari, Peacelink nodo di Lecce, Digiuno di Giustizia in solidarietà coi Migranti – Bari, EMERGENCY – Gruppo Provincia di Brindisi, Le Radici del Sindacato, Associazione Migrantes ODV, Tutori MSNA Puglia, Associazione Compagni di strada OdV, Coordinamento Provinciale di Libera Brindisi, Associazione Arturo, CNCA Puglia, Associazione Il Giunco ETS, Smiling Coast of Africa APS, Centro culturale Mya, “La Solidarietà”, Associazione islamica per la solidarietà e la convivenza, Non Una Di Meno Brindisi, Associazione Jamafrica APS, Europa Verde prov. di Brindisi, ARCI Brindisi, Potere al Popolo Lecce, Casa del Popolo “Silvia Picci” Lecce, SI prov. di Brindisi, Alleanza Verdi SI prov. di Brindisi, Rifondazione Comunista, coop. Eridano di Brindisi, CGIL Brindisi. Redazione Italia
In viaggio con Marco Cavallo – Per la chiusura dei CPR e per l’abolizione della detenzione amministrativa
Siamo alla quinta tappa del viaggio di Marco Cavallo nei Centri di Permanenza per i Rimpatri, che questa volta arriva a Brindisi, per chiedere la chiusura immediata dei Cpr e affermare il diritto alla libertà e alla dignità di tutte e tutti. Dopo Gradisca, Milano e Roma, il viaggio prosegue nel Sud Italia per denunciare le condizioni disumane della detenzione amministrativa. Marco Cavallo, il grande cavallo azzurro nato a Trieste negli anni Settanta come simbolo della lotta contro i manicomi e tutte le istituzioni totali, oggi percorre l’Italia per portare arte, musica, cura e partecipazione davanti ai luoghi della detenzione amministrativa. Come negli anni Settanta i cancelli dei manicomi venivano abbattuti per restituire libertà e dignità, oggi siamo chiamati a guardare oltre le reti dei Cpr e a immaginare un futuro senza queste prigioni per migranti. La manifestazione si terrà mercoledì 8 ottobre a Brindisi e inizierà alle ore 10.00 presso il piazzale antistante il CPR di Restinco, con interventi, testimonianze e momenti di mobilitazione civile. Nel pomeriggio, alle ore 17.00, partirà un corteo da Piazza Cairoli fino a Piazza Duomo, dove alle ore 18.00 andrà in scena lo spettacolo teatrale “Reietti. Come creammo i CPR” di e con Oscar Agostoni del gruppo Disturbi Teatro, con la collaborazione di Helga Bernardini. In caso di maltempo, l’evento finale si terrà presso Santa – Spazio Culturale ex Convento di Santa Chiara. La giornata sarà animata da musica, teatro e partecipazione collettiva, trasformando il presidio in un atto politico e poetico. Ancora una volta, Marco Cavallo porterà con sé le bandiere cucite a mano con tessuti di scarto, simboli di dignità e creatività, che accompagneranno il corteo portando storie intrecciate, resistenza e speranza. Questa tappa, così come l’intero percorso, sarà documentata dal regista Giovanni Cioni, che insieme a un gruppo di registi sta realizzando un film collettivo che custodisca e diffonda le voci raccolte lungo la strada. L’elenco delle adesioni e la descrizione del viaggio completo sono reperibili nel sito del Forum Salute Mentale. Per eventuali informazioni o interviste, si prega di contattare le referenti del FSM. La dottoressa Carla Ferrari Aggradi (+39 348 004 3379), o la giornalista Lavinia Nocelli (+39 3398105303). Cordialmente, Forum Salute Mentale Il Viaggio di Marco Cavallo nei CPR Redazione Friuli Venezia Giulia
#norearm La #Puglia come Israele: si rafforza il complesso militare-industriale-finanziario-accademico. Nello stabilimento #Leonardo di #Brindisi inaugurata nuova base di manutenzione per elicotteri militari, la prima infrastruttura di questo tipo in Sud d’Italia.
Brindisi: manifestazione regionale per la pace
Un migliaio di persone hanno partecipato ieri a Brindisi alla manifestazione regionale per la pace promossa dalla Campagna nazionale Per il clima Fuori dal Fossile, dalla Rete dei comitati per la pace di Puglia, dal Comitato contro il genocidio del popolo palestinese, contro il riarmo e per la pace di Brindisi, e dalla Assemblea di Melendugno contro il raddoppio del Tap e le regalie alle Amministrazioni. Alla iniziativa hanno aderito molti gruppi di base e formazioni politiche pugliesi. Il corteo, colorato da tante bandiere della pace e della Palestina, è partito dalla stazione, ha percorso le principali vie della città, si è fermato nei pressi del castello Svevo, sede della Terza Divisione Navale della Marina Militare, e si è concluso al porto davanti alla scalinata delle Colonne romane. Durante il percorso e al termine della manifestazione si sono svolti molti interventi da parte delle organizzazioni partecipanti. l filo conduttore è stato l’opposizione alla militarizzazione dei territori e alla folle politica di riarmo lanciata dall’ Unione Europea. Ampio spazio ha trovato anche la solidarietà al popolo palestinese, il convinto sostegno alla causa della sua autodeterminazione e la condanna del governo israeliano per il genocidio in atto. è stato denunciato il ruolo delle potenti lobby delle industrie militari e dei combustibili fossili nel determinare le scelte belliciste dei governi e la forte connessione tra la lotta per la pace e quella per la giustizia climatica. E’ stato ribadito il no alla decisione di destinare il 5 per cento del Pil alle spese militari, e il rifiuto della forza militare – così come stabilisce la nostra Costituzione – per la risoluzione delle controversie internazionali. La pace, hanno detto in molti, non è un’ utopia ma un progetto concreto da perseguire attraverso il dialogo, la cooperazione e la solidarietà tra i popoli. La manifestazione ha rappresentato anche una sorta di gemellaggio ideale con quella che, sempre ieri, si è svolta a Livorno davanti alla base americana di Camp Darby. Alla manifestazione pacifista di Brindisi ha preso parte anche una delegazione del Movimento No Base di Pisa che da oltre tre anni si oppone alla costruzione di una grande struttura militare a Coltano, in un’area contigua al Parco naturale di San Rossore.   Mario Pizzola