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Attacco alla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza: sgomento e inquietudine
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani esprime sgomento e profonda inquietudine per il grave attacco che ha colpito la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, luogo sacro e simbolo della resistenza pacifica di una comunità fragile, ma ancora capace di custodire il valore della vita e della solidarietà. Il gesto compiuto dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, che ha scelto di entrare a Gaza per condividere direttamente il dolore delle famiglie colpite e per valutare di persona le necessità della popolazione cristiana locale, assume un significato che va oltre la dimensione ecclesiale. In un tempo in cui la sofferenza umana rischia di essere normalizzata o dimenticata dietro la freddezza delle statistiche, la presenza fisica di una delegazione religiosa nella Striscia rappresenta un atto di testimonianza, coraggio e prossimità che interpella profondamente le coscienze. La distruzione di un luogo di culto, e con esso l’offesa a una comunità che vi trovava rifugio e identità, costituisce una chiara violazione del diritto internazionale umanitario, delle convenzioni a tutela dei civili nei conflitti armati e dei principi fondamentali dei diritti umani. Non è possibile parlare di progresso civile senza ribadire, con forza e chiarezza, che la sacralità della vita umana – di ogni vita umana – deve essere tutelata sempre, senza eccezioni e senza ambiguità. In questo contesto, l’educazione ai diritti umani, alla legalità internazionale e alla cultura della pace diventa una necessità strategica. Le scuole, le università, le istituzioni educative tutte, sono chiamate non solo a formare competenze, ma a costruire consapevolezza. Occorre offrire agli studenti gli strumenti per comprendere i conflitti, riconoscere le ingiustizie, elaborare la complessità del presente e sviluppare una responsabilità civica che si esprima anche nel saper dire “no” alla violenza, all’indifferenza, alla logica dell’annientamento. Il Coordinamento esprime solidarietà piena e convinta alla comunità cristiana di Gaza, a padre Gabriel Romanelli e a tutte le persone coinvolte, facendo propria l’affermazione del Patriarcato Latino: «Non saranno dimenticati, né abbandonati». In nome dei diritti umani, e per onorare la dignità di ogni persona, continuiamo a credere che l’educazione – nelle aule, nei gesti, nella memoria – sia il primo strumento per fermare l’ingiustificabile. prof. Romano Pesavento presidente CNDDU Redazione Italia