Il Governo vuole cancellare la lista delle “banche armate”Invitiamo tutti a mobilitarsi e a scrivere alla propria banca – Comunicato
stampa (6 febbraio 2024)
Un disegno di legge inaccettabile che va contrastato con fermezza. Così la
Campagna di pressione alle “banche armate”, promossa dalle riviste Missione
Oggi, Mosaico di Pace e Nigrizia, commenta il Disegno di legge (Atto Senato n.
855) di iniziativa governativa che modifica la legge n. 185 (“Nuove norme sul
controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di
armamento”), legge che dal 1990 regolamenta le esportazioni italiane di
armamenti.
Col pretesto di apportare “alcuni aggiornamenti” alla legge per “rendere la
normativa nazionale più rispondente alle sfide derivanti dall’evoluzione del
contesto internazionale”, il Disegno di legge intende limitare l’applicazione
dei divieti sulle esportazioni di armamenti, riduce al minimo l’informazione al
parlamento e alla società civile, e soprattutto, elimina dalla Relazione
governativa annuale tutta la documentazione riguardo alle operazioni svolte
dagli istituti di credito nell’import-export di armi e sistemi militari
italiani.
“La legge 185/90 – commenta p. Mario Menin, direttore di Missione Oggi – è stata
una conquista delle associazioni cattoliche e laiche che negli anni Ottanta
hanno promosso un’ampia mobilitazione sociale denunciando gli scandali del
commercio italiano di armamenti: mobilitazione che ha portato il parlamento a
definire norme rigorose per impedire l’esportazione di armi e sistemi militari
non solo agli Stati sottoposti a misure di embargo, ma anche a Paesi coinvolti
in conflitti armati, a governi responsabili di gravi violazioni dei diritti
umani e verso Paesi la cui politica contrasta con i principi dell’articolo 11
della Costituzione. Con la riforma prospettata dal Disegno di legge, già
approvato in Commissione Affari esteri e Difesa del Senato, l’applicazione di
questi divieti viene sottoposta alla discrezione del governo attraverso il
Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la
difesa (CISD) presieduto dal Presidente del Consiglio: questo è inammissibile”.
Ma soprattutto – prosegue il comunicato della Campagna – verrà fortemente
ridotta l’informazione al parlamento e alla società civile, informazione che
oggi è garantita dalla Relazione che la Presidenza del Consiglio deve inviare
ogni anno alle Camere. Dalla Relazione verranno eliminati tutti i dati sulle
singole autorizzazioni ed esportazioni per tipo di armi, quantità e valore e
tutte le informazioni riguardo alle attività delle banche. “Sono proprio queste
informazioni – sottolinea p. Giuseppe Cavallini, direttore di Nigrizia – che
hanno finora permesso agli analisti della nostra Campagna di ricostruire e
documentare numerose esportazioni di materiali d’armamento a Paesi a rischio e
di conoscere gli istituti di credito che le hanno sostenute. I correntisti non
sapranno più dalla Relazione annuale quali sono le banche, nazionali ed estere,
che traggono profitti dal commercio di armi in particolare verso regimi
autoritari e Paesi coinvolti in conflitti armati”.
“La legge 185/90 – conclude p. Alex Zanotelli, direttore di Mosaico di Pace –
non è mai stata accettata dai produttori di armi e dalle banche che li
appoggiano. Nel corso degli anni la lobby militare-industriale ha cercato tutti
i modi per manometterla e soprattutto per ridurre al minimo le informazioni
sugli affari che vedono coinvolte aziende e gruppi bancari. Con queste
modifiche, promosse dal governo Meloni ma sostenute anche da alcuni
rappresentati politici dell’opposizione, si illudono di mettere a tacere la
nostra Campagna che, invece, da oggi rilanciamo con più forza invitando tutti i
correntisti a richiedere al proprio istituto di credito di non offrire servizi
finanziari alla produzione e al commercio di armi o almeno di dotarsi di
direttive restrittive e informative pubbliche e trasparenti sulle attività nel
settore”.
I direttori delle tre riviste invitano a riflettere sulle parole con cui, in
numerose occasioni, papa Francesco ha stigmatizzato il commercio di armamenti e
i “fabbricanti di armi” ed in particolare nel discorso rivolto lo scorso gennaio
ai membri del Corpo diplomatico: “Le guerre possono proseguire grazie all’enorme
disponibilità di armi. Occorre perseguire una politica di disarmo, poiché è
illusorio pensare che gli armamenti abbiano un valore deterrente. Piuttosto è
vero il contrario: la disponibilità di armi ne incentiva l’uso e ne incrementa
la produzione. Le armi creano sfiducia e distolgono risorse. Quante vite si
potrebbero salvare con le risorse oggi destinate agli armamenti? Non sarebbe
meglio investirle in favore di una vera sicurezza globale?”.
La Campagna di pressione alle “banche armate” ha già predisposto sul proprio
sito una nuova “Lettera-modello” e invita tutte le parrocchie, le associazioni e
i correntisti ad inviarla alla propria banca dandone informazione alla Campagna.
La Campagnacondivide e rilancia l’allarme diffuso dalla Rete italiana pace e
disarmo che ha denunciato con preoccupazione l’esito del voto in Commissione
Affari esteri e Difesa del Senato e, insieme alle associazioni della Rete, sta
predisponendo una forte mobilitazione nazionale per impedire che il commercio
italiano di armi torni ad essere oggetto di una pericolosa opacità che non
favorisce la promozione della pace e della sicurezza comune, ma alimenta guerre
e violenze, sostiene le violazioni dei diritti e provoca morti innocenti in
tante zone del mondo.
Per contatti stampa:
p. Giuseppe Cavallini (direttore di Nigrizia) – Email: redazione@nigrizia.it
p. Mario Menin (direttore di Missione Oggi) – Email: direttore@missioneoggi.it
p. Alex Zanotelli (direttore di Mosaico di Pace) – Email: info@mosaicodipace.it
Per la Segreteria della Campagna “banche armate”: campagnabanchearmate@gmail.com
Missione Oggi: Via Piamarta 9, 25121 Brescia – Tel: 030-3772780 – Email:
segreteria@missioneoggi.it
Mosaico di Pace: Via Lamarmora 16, 76011 Bisceglie (BT) – Tel: 080-3953507 –
Email: info@mosaicodipace.it
Nigrizia: Vicolo Pozzo 1, 37129 Verona – Tel: 045-8092390 – Email:
redazione@nigrizia.it
La Campagna di pressione alle “banche armate”
La Campagna di pressione alle “banche armate” è stata promossa nel gennaio del
2000 da tre riviste (Missione Oggi dei Missionari Saveriani, Nigrizia dei
Missionari Comboniani e Mosaico di Pace della sezione italiana del movimento
internazionale Pax Christi) e dal 2020 è co-promossa dalla rivista del Movimento
nonviolento Azione Nonviolenta e dal sito Osservatorio Diritti. La Campagna è
nata per informare riguardo alle attività degli Istituti di credito, italiani ed
esteri, nel settore dell’esportazione italiana di armamenti e per offrire alle
associazioni e ai cittadini un modo concreto per indurre la banca presso cui
sono correntisti a non finanziare la produzione e la commercializzazione di
armamenti e di armi comuni o, per lo meno, a definire delle direttive per
autoregolamentare in modo rigoroso le attività finanziarie in questi settori.
Tutte le informazioni sul sito: www.banchearmate.org.
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