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France: Mobilization Against the Budget Rigor Continues
di Pauline Menu On September 18th, protests against the French government’s budget continued. This time, more than 500,000 demonstrators took to the streets. Sébastien Lecornu’s appointment is far from appeasing anger, and now trade union and social pressure is growing stronger. On Thursday, September 18, over 500,000 protesters answered the inter-union coalition's call to demonstrate, including 55,000 in Paris. The CGT (General Confederation of Labor), the largest union, estimated that one million people protested and expressed optimism about the great success of the mobilization. One out of six teachers and 12% of civil servants were on strike. At midday, EDF reported that the strike had caused a reduction of around 4,000 MW in output at its power plants, equivalent to four nuclear reactors. Like the September 10th mobilization, protesters gathered against the government’s budgetary austerity, the severe lack of public funding for education and healthcare, as well as their difficulty making ...
Francia: continua la mobilitazione contro il rigore di bilancio
di Pauline Menu Il 18 settembre sono riprese le manifestazioni contro la legge di bilancio del governo francese. Questa volta sono scese in piazza oltre 500.000 persone. La nomina di Sébastien Lecornu non ha affatto placato la rabbia, e ora la pressione sindacale e sociale si fa più forte.Giovedì 18 settembre più di 500.000 persone hanno risposto all’appello della coalizione intersindacale a manifestare, di cui 55.000 soltanto a Parigi. La CGT (Confédération générale du travail), il sindacato più grande, ha stimato invece un milione di partecipanti ed espresso ottimismo per il grande successo della mobilitazione. Un insegnante su sei e il 12% dei dipendenti pubblici hanno incrociato le braccia. A metà giornata, EDF ha reso noto che lo sciopero aveva causato una riduzione di circa 4.000 MW nella produzione delle centrali, pari all’equivalente di quattro reattori nucleari. Come nella mobilitazione del 10 settembre, i manifestanti hanno contestato l’austerità di bilancio imposta dal ...
Il centro sociale occupato Bocciodromo si sposta in viale Trento 141
Il Centro Sociale Bocciodromo apre una nuova fase: da via Rossi 198 si sposta in viale Trento 141, senza però abbandonare lo storico presidio che diventa Boscodromo, spazio No Tav e punto di resistenza al progetto dell’alta velocità. L’esperienza di questi 14 anni tra le mura di via Rossi 198 ci ha insegnato che Vicenza non può rimanere senza un centro sociale: non solo per le iniziative solidali, la musica live e lo sport. Le migliaia di persone che hanno vissuto con noi quest’esperienza ci hanno dimostrato che la presenza di uno spazio dove ci si possa organizzare in modo autonomo, senza prendere ordini da nessuno, finanziandosi con i propri sforzi e confrontandosi in più persone possibili è linfa vitale in una società sempre più individualista. Uno spazio come questo è un bene comune che va tutelato e difeso con determinazione, resistendo a qualsiasi tipo di attacco, che venga dai partiti di governo o dai fascisti di strada. Un luogo dove immaginare e costruire da ...
Dalle piazze ai porti: la solidarietà a Gaza scuote l'Italia
Decine di migliaia di persone hanno attraversato le piazze italiane negli ultimi giorni, rispondendo all’ennesima escalation del governo israeliano: la massiccia invasione di terra di Gaza City, scattata alla mezzanotte di martedì 16 settembre. Un’operazione dal nome eloquente – “Carri di Gedeone II” – che riprende ancora una volta un immaginario biblico per rivestire di aura epica ciò che altro non è se non un genocidio pianificato. Come Gedeone, che con appena trecento uomini sconfisse i Madianiti, così Netanyahu cerca di legittimare lo sterminio della popolazione gazawi, in corso da anni, trasformandolo in narrazione eroica.Ma i numeri delle vittime, ormai, hanno smesso di contare. Sono diventati un macabro bollettino normalizzato, che non scuote più. Né incidono i richiami sempre più flebili della cosiddetta comunità internazionale, prigioniera di un linguaggio edulcorato e dell’impotenza diplomatica. Da tempo la parola “negoziato” ha perso qualsiasi ...
A Pieno Regime – Costruire l’Opposizione Sociale al Governo Meloni
Nelle ultime settimane un’ondata di mobilitazioni ha attraversato l’Italia e il mondo in solidarietà alla Palestina e contro l’economia del genocidio. Piazza dopo piazza si è affermata la necessità di un’opposizione sociale e politica capace di incidere sul governo Meloni, proprio mentre la stretta repressiva e l'austerità di guerra segnano l’inizio di una stagione drammatica. L’assemblea nazionale della rete A Pieno Regime, in programma domenica 21 settembre alle 10 allo Spin Time di Roma (via S. Croce in Gerusalemme 55), sarà un momento di confronto e organizzazione per aprire nel modo migliore l'autunno.Le ultime settimane sono state attraversate da un’ondata di mobilitazioni in solidarietà alla Palestina, in Italia e nel resto del mondo. Dopo la “soluzione finale” su Gaza annunciata da parte di Netanyahu e la nuova escalation nella regione provocata dal regime sionista, centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza, sostenendo la Sumud Flotilla e ...
Il 22 settembre blocco del porto di Venezia: “Fermiamo il genocidio, rompiamo l’assedio, Palestina libera!”.
Lunedì 22 settembre, ore 10, Piazzale Giovannacci a Marghera. Da lì ci si muoverà verso il porto di Venezia, in risposta agli ultimi sviluppi del genocidio in Palestina. Martedì notte i tank di Israele sono entrati a Gaza City per portare avanti la loro “soluzione finale” per la Palestina. Un’escalation che ha generato indignazione e nuove forme di resistenza, dentro e fuori i confini europei.Le mobilitazioni di questi giorni — dalle piazze italiane fino alle 10.000 persone riunitesi al Lido il 30 agosto — dimostrano che una larga maggioranza sociale si oppone al massacro in corso a Gaza. Al tempo stesso cresce il senso di impotenza davanti alla brutalità dell’IDF e alle responsabilità del governo israeliano, sostenuto dall’inerzia della maggior parte delle istituzioni internazionali.È ora di trasformare la solidarietà in disobbedienza: come ha fatto la Global Sumud Flotilla, convertiamo la testimonianza in azione diretta. Dobbiamo colpire le infrastrutture e le ...
La logistica di guerra della MSC a Porto Marghera
di Lorenzo Feltrin I Centri Sociali del Nord Est e ADL Cobas hanno lanciato la mobilitazione per bloccare il Porto di Venezia il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale contro il genocidio che Israele sta commettendo a Gaza e in sostegno alla Global Sumud Flotilla. Una mobilitazione che si è allargata a una composizione sociale e politica molto variegata. In vista dell’iniziativa, pubblichiamo una breve inchiesta che fa il punto sui grandi interessi economici, legati al commercio con Israele, che attraversano Porto Marghera.Lo sappiamo da tempo, Israele sta commettendo un vero e proprio genocidio contro il popolo palestinese a Gaza. In meno di due anni, lo stato sionista ha ucciso direttamente circa 65.000 persone, di cui oltre 18.000 bambini e bambine. Diverse ricerche accademiche hanno però stimato che le vite palestinesi indirettamente spezzate dal conflitto siano centinaia di migliaia. Inoltre, sono centinaia i civili morti di fame, a causa della carestia scientificamente creata ...
Madrid non ci sta: annullata l’ultima tappa della Vuelta della vergogna
di Christian Peverieri È finita come doveva finire, con un fiume di persone che ha bloccato la capitale Madrid, teatro dell’indegno tentativo della Vuelta a España di lavare l’immagine dello Stato di Israele, sporca del sangue di migliaia di innocenti palestinesi. A vincere domenica non è stato un ciclista ma il popolo di Madrid che ha costretto gli organizzatori ad annullare l’ultimo arrivo della terza corsa a tappe di ciclismo più importante del mondo, la Vuelta a España.Nessun vincitore ufficiale dunque, nessun ciclista potrà fregiarsi della vittoria nella prestigiosa ultima tappa che come di consueto termina a Madrid. E d’altra parte nessuno dei partenti probabilmente se lo sarebbe meritato. Sì, perché in queste tre settimane di gara e di proteste che col passare dei giorni sono cresciute di intensità, nessun ciclista o addetto ai lavori ha speso una parola di comprensione o solidarietà con i manifestanti e quindi col popolo palestinese. Come moderni Ponzio Pilato, tutti i ciclisti se ...
Vicenza in piazza contro la guerra e le basi USA
Si è svolto ieri a Vicenza il corteo “Non è amicizia. È occupazione militare”, animato da più di 2500 persone, tra realtà sociali, comitati, partiti e singole persone. La manifestazione, che è stata organizzata in opposizione al Friendship Festival Italia - USA in corso in questa settimana, ha fortemente contestato la connivenza dell’amministrazione locale con il governo statunitense. Altri temi centrali sono stati l’opposizione alla presenza di basi militari statunitensi nel territorio, definita come forma di occupazione militare, e la solidarietà con il popolo palestinese.La manifestazione è partita da Piazza Castello e ha attraversato le strade della città, avvicinandosi alla base militare statunitense “Del Din”, luogo centrale della storia antimilitarista vicentina, in particolare durante gli anni delle mobilitazioni “No Dal Molin”. Per rappresentare l’asservimento dell’amministrazione locale nei confronti degli USA, durante il corteo è ...
10 settembre: la Francia invade le strade contro Macron
A solo un giorno dalle dimissioni di Bayrou e dalla nomina di Lecornu, la Francia è scesa in piazza per contestare il rifiuto della democrazia da parte di Emmanuel Macron. Dagli studenti delle scuole superiori agli ex gilet gialli, le voci di protesta denunciano la crescente precarietà e reclamano giustizia sociale e ambientale. La risposta delle autorità è stata però una dura repressione, con interventi di polizia e lo smantellamento di numerosi blocchi.Da Rennes a Montpellier, passando ovviamente per la capitale Parigi, l’appello “Bloquons tout!” ha portato in piazza tra le 175.000 persone stimate dal Ministero dell’Interno e le 250.000 indicate dalla CGT, il principale sindacato. In totale si sono contate 812 azioni: 550 manifestazioni e 262 blocchi. Studenti delle scuole superiori, ex gilet gialli, agricoltori, operatori sanitari, lavoratori dell’istruzione e della cultura: mondi diversi uniti dalla stessa rabbia contro le disuguaglianze, le crescenti difficoltà ...
September 10th: France Floods the Streets against Macron
di Pauline Menu Only a day after Bayrou’s resignation and Lecornu’s appointment, the French people took to the streets to express their anger towards Emmanuel Macron's denial of democracy. From high school students to former gilets jaunes, all denounce the growing precarity and demand social and environmental justice. Yet, police brutally repressed the movement and dismantled many blockades. From Rennes to Montpellier, passing through the capital Paris, of course, “Bloquons tout!” gathered between 175,000, according to the Interior Ministry, and 250,000 people, according to the CGT - the main trade union. 812 actions were carried out: 550 demonstrations and 262 blockades. High school students, former gilets jaunes, farmers, healthcare workers, workers in education or culture, all expressed the same anger at blatant inequalities, the increasing difficulty of making ends meet, and Macron’s denial of democracy since his coming to power.As announced, roadblocks were set up by the ...
Vicenza - Occupazione contro la guerra
Questo pomeriggio a Vicenza il Centro Sociale Bocciodromo e l'Intifada studentesca, in collaborazione con il Caracol Olol Jackson e il Coordinamento Studentesco, hanno occupato la ex sede delle scuole Baronio, uno stabile in disuso in viale Trento, contro il regime di guerra globale e il genocidio in Palestina.L'intenzione è di ospitare in questo spazio il meeting internazionale "No more bases, no more wars", in programma dall'11 al 14 settembre: quattro giornate di confronto e analisi per denunciare il sistema di guerra globale che si sta consolidando, offrendo a chi si mobilita contro la guerra in Italia e in Europa l’occasione di condividere pratiche concrete per contrastare l’escalation bellica mondiale.Saranno giorni dedicati a riflettere su come funziona il regime della guerra permanente: dall’economia della militarizzazione alle nuove tecnologie belliche, dalle complicità istituzionali alle narrazioni tossiche della sicurezza.L'appuntamento si tiene, non a caso, ...