2 agosto: la strage, lo Stato, la restaurazione
di El Indio
Ore 10.25. Il tempo si ferma. Il cuore salta un battito. La Stazione di Bologna
esplode. Non solo in senso fisico, ma simbolico, storico, politico. Ogni anno
torniamo lì, tra i calcinacci della memoria e le macerie del presente. Torniamo
a raccogliere i pezzi di un Paese che non ha mai davvero voluto fare i conti con
sé stesso.E oggi, a 45 anni da quella mattanza, non è solo il ricordo a farci
tremare la voce. È la rabbia. È lo sdegno. È la lucidità politica che non ci ha
mai abbandonato. Perché la strage del 2 agosto 1980 non è un mistero: ha una
matrice, ha dei nomi, ha un contesto. Quella bomba è fascista. E quella strage è
di Stato. Punto. Ma da diversi anni questo punto qualcuno vuole trasformarlo in
un punto e virgola, in una parentesi, in un dubbio insinuato. In un “sì, ma…”.
Lo ha detto chiaramente Paolo Bolognesi questa mattina, nel suo ultimo discorso
da presidente dell’Associazione familiari delle vittime. Ha parlato direttamente
a Giorgia Meloni, ...