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1400 morti all'anno una repubblica fondata sulla strage

PRESIDIO PER SANDRO GIULIANI MERC 5 FEBBRAIO
MERCOLEDI’ 5 FEBBRAIO h 9:30 PRESSO LA CORTE D’APPELLO DI ROMA VIA VARISCO, INGRESSO P.LE CLODIO Si svolgerà l’udienza di appello per revocare l’assurdo licenziamento disposto il 21 Gennaio 2011,del nostro collega Sandro Giuliani, dopo che in primo grado il giudice ha negato il reintegro. Partecipiano numerosi per manifestare la nostra solidarietà! PER INFORMAZIONI GIUSEPPE CARROCCIA  3357400252 COMITATO PER IL REINTEGRO DI SANDRO GIULIANI
“Riccardo non mollare …”
Questa è la frase che più volte mi sono sentito ripetere in questi mesi. Ho risposto di stare tranquilli perché avrei mantenuto l’impegno assunto dopo il 29 giugno 2009 per la sicurezza, la verità, la giustizia. Consapevole del fatto che gli avversari sono agguerriti, forti e spregiudicati, ritengo il licenziamento del 7 novembre 2011 una delle “risposte” alla straordinaria mobilitazione che ha visto familiari e cittadini, lavoratori e lavoratrici, impegnati in questa battaglia da quel maledetto 29 giugno. In ogni lotta c’è un prezzo da pagare, il mio licenziamento è uno di questi. Ho sempre dichiarato che questo licenziamento è un’offesa alle Vittime, ai familiari ed alla città di Viareggio, oltre ad essere una vile intimidazione nei confronti di delegati Rls e lavoratori impegnati concretamente e coerentemente sul fronte della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio. Ogni rappresaglia nei confronti di chi si “spende” per questi diritti è un’aggressione all’intera collettività. Il licenziamento era un possibile conto da pagare proprio sulla base dell’esperienza di questi anni in ferrovia. Altri ferrovieri sono stati intimiditi, minacciati, sanzionati con multe, sospensioni, licenziamenti, ma ho ritenuto giusto non sottostare ad alcun ricatto per la memoria delle Vittime ed il rispetto dei loro familiari. La solidarietà individuale e collettiva di tante persone, di familiari delle Vittime, di lavoratori e lavoratrici, di Rsu e Consigli di fabbrica, di Consigli comunali e provinciali, di forze politiche e sindacali, di Associazioni, di cittadini e cittadine, ricevuta fin dal primo giorno del licenziamento, hanno rafforzato la mia convinzione a non mollare e di essere dalla parte giusta. In questi mesi, oltre alla solidarietà, ho incontrato e discusso con tantissime persone che hanno, così, potuto conoscere la strage di Viareggio e che, a loro volta, hanno informato, denunciato, propagandato questa immane tragedia. Per non dimenticare, perché non rimanga impunita, affinché non si ripeta un altro “29 giugno”, è necessario mobilitarsi, organizzarsi e lottare, essere protagonisti nella lotta per la sicurezza nei luoghi di lavoro e sul territorio, ed essere a fianco dei familiari che da 43 mesi soffrono e lottano, lottano e soffrono. Chi si è mobilitato in questi 14 mesi per la mia reintegrazione ha capito perfettamente tutto ciò, ha compreso come si può essere utili e per questo li ringrazio immensamente; per chi ancora non lo ha fatto l’invito è a mobilitarsi assieme ai familiari attivi ed organizzati e all’Assemblea 29 giugno. Diversamente sarebbe un gigantesco regalo ai responsabili della strage di Viareggio. Viareggio, 19 gennaio 2013 Riccardo Antonini Postscriptum: martedì 22 gennaio udienza per la reintegrazione. Presidio dalle ore 10.30 di fronte al Tribunale di Lucca, via Galli Tassi 61, promosso da Assemblea 29 giugno e Associazione “Il mondo che vorrei”. Da Viareggio l’appuntamento è nel piazzale Pam alle ore 09.15
Ciao Antò oggi brindiamo alla vita
dal sito del Loa Acrobax Antonio Salerno Piccinino è nato il 17 Dicembre 1977 all’ospedale Fate Bene Fratelli di Napoli. Sua madre è Franca Salerno e suo padre è Raffaele Piccinino. Dopo pochi giorni dalla nascita Antonio entra con la madre a Badu ’e Carros, il carcere speciale di Nuoro. Antonio i primi tre anni di vita li passa in carcere, rompendo il silenzio pneumatico e creando calore in quell’istituzione totale che si chiama carcere speciale utilizzata dallo Stato per portare avanti la sua guerra. Ma non è soltanto questa la sua storia. Antonio è forza viva, energia sonora, lotta per la libertà. Oggi il 17 dicembre del 2012 avrebbe compiuto 35 anni, ma la sua vita è stata interrotta dalla violenza della precarietà. “Di lavoro si muore perché di precarietà si vive” abbiamo scritto sui muri di Roma quel maledetto 17 gennaio del 2006. Quel lavoro che ogni giorno produce morte, malattie, ricatti, sfruttamento. Migliaia di omicidi ogni anno vengo prodotti nella giungla del mercato del lavoro in Italia, un lavoro che non è, non sarà mai un bene comune. Sabato 15 dicembre una grande manifestazione ha percorso le strade di Taranto contro il ricatto del lavoro che produce devastazione ambientale e gravissimi danni alla salute. Al comitato cittadini liberi e pensanti va il nostro più grande abbraccio e sostegno. Ci accomuna il dolore e la rabbia che continuiamo a provare, ma soprattutto la voglia di lottare per difendere la vita, la nostra nuda vita. Antonio è un compagno del laboratorio Acrobax e nel nostro decimo anniversario non smettiamo di credere che in ogni attimo di libertà strappato lui è stato al nostro fianco. Ciao Antonio, fratello e compagno! Oggi brindiamo alla vita. Con Antonio e Franca nel cuore!
Ad Antonio
Ad Antonio morto 6 anni fa per colpa della corsa a cui i padroni ti obbligano per produrre di più.
VENERDì 12 OTTOBRE IN MEMORIA DI PIETRO MIRABELLI
 In ricordo di Pietro Mirabelli ( morto nei cantieri TAV in Svizzera) e di  Rosario Caruso, Gaetano Cervicato, Giovanni Mesiti  (morti nei cantieri della Variante di Valico di Barberino di Mugello) Venerdì 12 Ottobre Cinema Garibaldi , Largo De Andrè “Amici di Pietro” e Arzach organizzano Dalle h 19:30 : * Inaugurazione della Mostra fotografica “Non numeri ma persone” a cura di http://www.ruggero-toffolutti.org/ * aperitivo-buffet a sostegno della serata a 5 € * proeizione del filmato ” Bellu Lavoru di M. Casella e M. Tagliabue, documentario – inchiesta sui cantieri (RSI TV pubblica svizzera) Info e prenotazioni: 328/0005164– 055/4490614
PREMIO NAZIONALE DI FOTOGRAFIA LUCA ROSSI
«Il lavoro in un calendario – impressioni fotografiche per un futuro migliore»: è il titolo della manifestazione nata per ricordare Luca Rossi, l’operaio ucciso da un infortunio in Lucchini nel dicembre 2006 investito da un muletto.   Il concorso è organizzato dall’associazione nazionale Ruggero Toffolutti con il sostegno del Comune, dell’Autorità portuale e della Port security. E vuol offrire l’occasione per affrontare la tematica del lavoro attraverso le foto, secondo le intuizioni e la sensibilità dei partecipanti. Ecco, dunque, che il lavoro può essere speranza, dignità, sicurezza, delusione, sfruttamento, solidarietà, protesta o assumere altri significati che i partecipanti ritengono di dover focalizzare. La partecipazione è gratuita, aperta a tutti e si articola in due sezioni: i giovanissimi (fino ai 21 anni d’età) e gli over 21. Montepremi 1.200 euro. Per partecipare occorre compilare e sottoscrivere la scheda di iscrizione scaricabile dal sito internet www.ruggero-toffolutti.org/premiolucarossi dove è anche disponibile il bando. La giuria è presieduta dal fotografo professionista Romano Favilli, da Luciano Tovoli (regista, direttore della fotografia), Lucia Baldini (fotografa professionista), Massimo Russo (giornalista, direttore Kataweb, gruppo L’Espresso), Samanta Di Persio (scrittrice), Manuela Innocenti (fotografa professionista), Paolo Barlettani (fotoreporter professionista), Renzo Giannoccolo (sindacalista). Ne fanno parte anche i familiari di Luca, Marina Rossi e Giancarlo Sbrilli mentre l’associazione organizzatrice è rappresentata da Matteo Toffolutti, Abdellah Berriria e Fabio Falorni. Il progetto grafico è di Massimo Panicucci. La premiazione avrà luogo il 3 dicembre 2012 nella sala consiliare del palazzo comunale. Lo stesso giorno in cui, sei anni prima, Luca a 42 anni perse la vita al Tve. L’Associazione Ruggero Toffolutti dal 1998, anno in cui Ruggero Toffolutti morì nella fabbrica della Magona, si batte per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro, con ogni mezzo non violento. A fondarla sono stati proprio i genitori di Ruggero e nell’arco degli anni sono diventati membri dell’associazione rls, avvocati del lavoro, lavoratori e lavoratrici di tutta Italia e familari di altre vittime del lavoro tra cui la moglie di Luca Rossi, Elena Rossi. http://www.ruggero-toffolutti.org/premiolucarossi/index.htm http://www.ruggero-toffolutti.org/
Oltre al danno anche la beffa
Questa la pubblicità che gira sui cartelloni italiani di una società di pompe funebri. Per l’ennesima volta messaggi diretti all’operaio e a chi lavora di stare attento,  di osservare le misure di precauzione. Oltre al pessimo gusto di falsità che una società di pompe funebri si auguri la vita, ci sembra l’ennesimo modo per non incolpare i padroni delle morti sul lavoro. A loro tutto il nostro disprezzo!
Luglio si muore anche andando al lavoro
13 LUGIO PADOVA – Si chiamava Francesco Pagetta, 48manni, l’uomo morto alla Doni Metalli, nel padovano. Dai rilievi compiuti dai carabinieri e dai tecnici dello Spisal, Pagetta – che non era dipendente dell’azienda come si era appreso in un primo tempo – si trovava nel piazzale della ditta per prendere un cumulo di scarti metallici di lavorazione, quando è stato travolto da un camion in manovra. E’ morto sul colpo. A soccorrerlo, tra gli altri, anche il fratello che era impegnato con lui nelle operazioni di carico degli scarti metallici. ”E’ una tragedia che scuote la nostra comunità – commenta il sindaco di Vigonza, Nunzio Tacchetto, entrando nello stabilimento siderurgico – e colpisce oltre alla famiglia della persona deceduta, a cui va tutta la nostra solidarietà, anche una azienda vitale per Vigonza”. ”La Ferro Doni è una realtà che da’ molto lavoro nella zona – ricorda il primo cittadino – e i titolari sono sempre disponibili a sostenere le attivita’ sociali. So che sono molto scossi per quanto accaduto”. 10 LUGIO BRESCIA – Un operaio bresciano di 49 anni è morto in un incidente sul lavoro avvenuto nell’azienda Metalli Estrusi di Concesio, nella bresciana Val Trompia. Stando alle prime ricostruzioni sembra che l’uomo sia stato schiacciato a un carrello guidato da un altro operaio. Il 49enne è morto sul colpo a causa dello schiacciamento del torace. Sul posto 118, carabinieri, Asl e vigili del fuoco. 9 LUGLIO CANEVA (PORDENONE) – Un boscaiolo di 49 anni, Fernando Bortoluzzi di Tambre (Belluno), è morto schiacciato dall’albero che aveva appena tagliato. L’incidente e’ accaduto nella tarda mattinata di oggi sul versante pordenonese del Cansiglio in località Col Bronbol in comune di Caneva. L’uomo stava eseguendo dei lavori di diboscamento per conto della Regione Friuli Venezia Giulia. Sono intervenuti i sanitari del 118 di Belluno che hanno trasferito d’urgenza il ferito nell’ospedale veneto dove è spirato subito dopo il ricovero. Indagini in corso da parte dei Carabinieri della Compagnia di Sacile, che stanno verificando la dinamica ed eventuali responsabilità per l’accaduto. 8 LUGLIO MONTESILVANO (PESCARA) – Un uomo di 65 anni, Giuliano Piscella, originario di Atri (Teramo), ma residente a Montesilvano, è morto folgorato da una scarica elettrica mentre stava effettuando alcuni lavori nella sua abitazione, in via Vivaldi, nella cittadina adriatica. Secondo le prime informazioni, l’uomo, mentre era su un cestello, avrebbe urtato involontariamente i cavi dell’alta tensione e sarebbe rimasto folgorato da una scarica elettrica. Inutili i soccorsi dei medici del 118. Sul posto anche i Vigili del Fuoco e la Polizia. 5 LUGLIO BRINDISI – Un operaio di 47 anni è morto in circostanze ancora poco chiare mentre si occupava della ristrutturazione di un trullo nelle campagne di Ostuni. Causa della morte potrebbe essere stato un malore, provocato dal forte caldo, ma anche un incidente di altra natura: la vittima è Vittorio Chirulli, un muratore di Ceglie Messapica, dipendente di una impresa edile di Cisternino. L’uomo è stato soccorso dal titolare della ditta che lo ha trovato agonizzante, sul trullo in ristrutturazione in contrada Certosa. Sono intervenuti polizia e ispettori dello Spesal. Dell’accaduto è stato informato il pm di turno, Valeria Farina Valori, che dovrebbe disporre l’autopsia. CROTONE – Un imprenditore, Giancarlo Gennarini, di 55 anni, titolare di una ditta di demolizione, è morto ed un operaio è rimasto ferito in modo non grave in un incidente sul lavoro accaduto nel porto di Crotone. Gennarini era impegnato, sulla banchina del porto, nella demolizione di una gru da tempo in disuso e con la quale in passato venivano movimentate le materie prime per la produzione dello stabilimento della Pertusola sud. L’incidente è verificato nel momento in cui la base della gru, per cause in corso di accertamento, e’ crollata travolgendo la cabina del mezzo meccanico in cui stava lavorando Gennarini. Il corpo dell’operaio è stato recuperato dai vigili del fuoco, intervenuti insieme a polizia e carabinieri. 2 LUGLIO SANTA MARIA A MONTE (PISA) – E’ morto travolto da un’auto mentre stava per cominciare la raccolta dei rifiuti porta a porta con un ‘asino spazzino’, servizio che dal 2009 si svolge a Santa Maria a Monte, nel Pisano. La vittima, Gianfranco Mei, 37 anni, residente a Calcinaia, era al suo quinto giorno di impiego, grazie a una borsa lavoro, come operatore ecologico della ‘Ambiente e servizi Valdarno’, la cooperativa che per conto del Comune di Santa Maria a Monte effettua la particolare raccolta porta a porta che impiega gli animali per il trasporto dei rifiuti.
Giugno: si muore e il lavoro va avanti
30 GIUGNO ASSISI (PERUGIA) – E’ in corso ad Assisi la prima Marcia nazionale per la sicurezza sul lavoro, organizzata dall’Anmil, l’Associazione dei lavoratori mutilati ed invalidi del lavoro. Secondo le prime stime degli organizzatori, sono in circa 3.000 le persone, provenienti da tutt’Italia, che stanno coprendo il percorso nel centro storico assisano che va dalla basilica di Santa Chiara a quella di San Francesco. Assisi – hanno sottolineato gli organizzatori della marcia prima della partenza – e’ stata scelta come luogo simbolo di tanti valori positivi come la solidarietà e la fratellanza, e la decisione di tenere in Umbria la prima marcia per la sicurezza sul lavoro e’ motivata dal fatto che proprio l’Umbria detiene il primato negativo del tasso d’incidenza di infortuni rispetto al numero di lavoratori. A marcia conclusa, intorno alle 12, i partecipanti si trasferiranno a Santa Maria degli Angeli, dove il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, celebrera’ una messa. CENTOLA-PALINURO (SALERNO) – Sono in corso le operazioni di recupero di quattro sommozzatori romani che, secondo quanto si e’ appreso, sono morti all’interno della ‘Grotta del Sangue’ presso Capo Palinuro (Salerno).  28 GIUGNO SALERNO – Un operaio di 42 anni ha perso la vita folgorato da una scarica elettrica. E’ accaduto a Nocera Superiore (Salerno). Antonio Medoro di Olevano sul Tusciano, sposato e con figli, dipendente di una ditta di Sarno, stava operando in una cabina elettrica quando e’ rimasto folgorato da una potente scarica elettrica. A nulla sono valsi i soccorsi immediati. L’uomo e’ deceduto all’istante. Sull’episodio indagano i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore. E’ la quinta vittima sul lavoro dal 2 giugno scorso nel Salernitano. 27 GIUGNO AGROPOLI (SALERNO) – Tragedia sul lavoro ad Agropoli, nel Salernitano: un operaio di 30enne, Luigi Renzi, residente a Prignano, e’ rimasto schiacciato tra un camion e un container nel piazzale antistante il cantiere dove e’ in costruzione il cineteatro comunale, nel cuore della cittadina della costa cilentana. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, l’operaio era impegnato a stabilizzare il camion per consentire la ‘discesa’ sicura del container sul piazzale. Per motivi ancora da accertare, l’uomo e’ rimasto schiacciato tra il container e una paratia dell’autoarticolato. Nonostante l’intervento immediato dei colleghi di lavoro e di un’ambulanza, l’uomo e’ deceduto all’istante. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto. 26 GIUGNO TERMOLI (CAMPOBASSO), 26 GIU – Un operaio di 51 anni, Antonio Splendido, di San Severo (Foggia), e’ mortoa seguito del crollo di un’impalcatura in un cantiere edile di Termoli sulla quale stava lavorando. L’incidente e’ avvenuto in via dei Ciclamini. L’uomo si trovava sull’impalcatura all’altezza del terzo piano di un palazzo di edilizia popolare in costruzione quando la struttura ha ceduto: l’operaio e’ precipitato ed e’ morto pochi minuti dopo. Sul posto sono intervenute le ambulanze del 118 allertate dagli altri operai e la Polizia di Stato che ha avviato le indagini. I medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Il cantiere e’ stato posto sotto sequestro e sull’ incidente e’ stata aperta un’inchiesta. UDINE – E’ morto dopo una settimana Massimiliano Francioli, l’operaio di 48 anni residente a Monte San Savino (Arezzo), rimasto folgorato il 19 giugno scorso all’interno di una cabina elettrica di un cantiere di Dignano (Udine). Il decesso e’ avvenuto all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, dove Francioli era stato ricoverato dopo l’infortunio. Il referto medico attribuisce le cause del decesso a folgorazione e fibrillazione ventricolare, encefalopatia post anossica e ustioni di terzo grado agli arti inferiori. La Procura della repubblica di Udine, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, disporra’ l’autopsia. Per accertare le cause del decesso verra’ probabilmente affidata anche una perizia. Allo stato non sono emerse violazioni delle norme antinfortunistiche. La cabina dove l’operaio lavorava per la realizzazione di pompe per il sollevamento delle acque d’irrigazione, e’ stata posta sotto sequestro. 25 GIUGNO VASTO (CHIETI) – In un incidente agricolo ha perso la vita a Vasto un operaio di 61 anni. L’episodio e’ avvenuto poco prima delle 11 in localita’ Salamastra in zona Sant’Antonio Abate. La vittima si chiamava Giuseppe Di Loreto, 61 anni di Montedorisio (Chieti) ma residente a Cupello (Chieti), ed e’ finito sotto una fresatrebbiatrice con la quale stava lavorando un terreno per conto terzi. Per un problema meccanico il mezzo si sarebbe sfrenato per poi rovesciarsi non dando scampo all’operaio. Sul posto luogo dell’incidente e’ giunta ambulanza del 118, i Vigili del fuoco del distaccamento di via Madonna dell’Asilo e gli agenti del Commissariato. VITERBO – Due operai marito e moglie  stavano eseguendo lavori di pulizia dalle erbacce del ciglio stradale nei pressi di sulla via Aurelia nei pressi di Tarquinia, in provincia di Viterbo, sono stati travolti da un’auto della ditta per la quale stavano lavorando. Una donna e’ morta sul colpo e un un uomo e’ rimasto ferito in modo gravissimo. Secondo quanto si e’ appreso, l’auto che segnalava i lavori in corso sarebbe stata tamponata violentemente da un camion ed e’ finita contro i due operai. La statale e’ stata chiusa al traffico in direzione nord. I vigili del fuoco di Tarquinia hanno dovuto lasciare i loro automezzi a circa un chilometro e mezzo di distanza e raggiungere il luogo dell’incidente a piedi, a causa della lunghissima file di auto che si era formata sull’Aurelia, che in quel tratto non ha la corsia d’emergenza. I mezzi del 118, invece, hanno dovuto percorrere la corsia sud, quindi contromano, per arrivare sul luogo dell’incidente. 22 GIUGNO MAIERATO (VIBO VALENTIA) – Un agricoltore, Francesco Antonio Liberto, di 62 anni, e’ mortoin un incidente sul lavoro avvenuto nelle campagne di Maierato, nel vibonese. L’uomo era alla guida del suo trattore quando, per cause ancora in corso di accertamento, e’ caduto dal mezzo ed e’ stato travolto da una fresa. Liberto e’ stato soccorso da alcune persone e dal personale del 118 ma e’ morto poco dopo. I carabinieri hanno avviato le indagini per ricostruire l’accaduto. GIOIOSA MAREA (MESSINA), 22 GIU – Un elettricista di 43 anni, Ignazio Natoli, e’ morto in un villaggio vacanze a Gioiosa Marea (Me). L’uomo e’ rimasto fulminato mentre stava lavorando all’impianto elettrico. Indagano i carabinieri. 20 GIUGNO REGGIO EMILIA – Un artigiano edile di 55 anni residente nel Reggiano e’ morto in un incidente sul lavoro a Rubiera, nel comprensorio ceramico reggiano. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, l’uomo con un cestello aveva raggiunto il tetto di un capannone industriale in corso di ristrutturazione su cui doveva porre una guaina isolante. Ad un certo punto – per cause ancora al vaglio dei carabinieri intervenuti con il personale della Medicina del Lavoro dell’Usl di Scandiano – la copertura ondulata del tetto ha ceduto. L’artigiano ha caduto da circa otto metri, ed e’ morto sul colpo. La Procura avviera’ un’inchiesta. 18 GIUGNO FOGGIA – Un operaio di 53 anni di Stornarella (Foggia), Salvatore Carbone, che era anche assessore comunale all’ambiente del suo paese, e’ morto cadendo da una impalcatura alta circa 4 metri in un cantiere edile in via degli Aviatori, alla periferia di Foggia. L’uomo era sposato e padre di due figli. A quanto si e’ appreso, avrebbe messo un piede in fallo cadendo nel vano ascensore mentre preparava la malta con altri colleghi. Dopo qualche minuto gli altri operai non vedendolo lo hanno chiamato e poi si sono accorti che era a terra esanime. Sul posto sono giunte alcune pattuglie della polizia, che sta indagando sull’accaduto, e anche dello Spesal, il Servizio di prevenzione e infortuni sui luoghi di lavoro della Asl: gli inquirenti, coordinati dalla procura di Foggia, stanno accertando le cause dell’ennesima morte in Capitanata. L’incidente e’ avvenuto all’interno di un cantiere edile dove e’ in corso la costruzione di alloggi per una casa di riposo per anziani. 16 GIUGNO FORLI’ – Sono gravi le condizioni di una donna di 38 anni rimasta incastrata nell’impastatrice con cui stava lavorando. L’incidente nel cuore della notte, in una ditta della zona industriale di Coriano. La donna, per cause ancora da accertare, e’ rimasta incastrata nella macchina per produrre biscotti. Trasportata in codice 3, il piu’ grave, all’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forli’, ha riportato ferite agli arti superiori. Sul posto, insieme al 118, sono intervenuti i vigili del fuoco. 15 GIUGNO TORINO – Un operaio e’ morto in un incidente sul lavoro avvenuto nella stabilimento di stampaggio e saldatura Cellino di Bruino (Torino). L’uomo stava effettuando operazioni di manutenzione di una pressa quando, per cause da accertare, e’ rimasto schiacciato da un carrello elevatore che procedeva in retromarcia. La vittima e’ Pietro Monni, 61 anni, di Torino. Ha riportato un trauma addominale e un gravissimo trauma toracico ed e’ morto poco dopo l’arrivo dell’elisoccorso. L’uomo lavorava per l’azienda da oltre 30 anni come manutentore. Di recente era andato in pensione ma era stato richiamato come collaboratore. La ditta, che impiega un centinaio di dipendenti, e’ di proprieta’ del presidente dell’Api di Torino, Fabrizio Cellino, che ha chiuso per lutto fino a lunedi’ lo stabilimento in cui e’ avvenuto l’incidente e quello di Grugliasco (Torino). Contestualmente, i lavoratori aderenti alla Fiom-Cgil hanno proclamato uno sciopero. 12 GIUGNO OMEGNA (VERBANIA) – Un uomo di 45 anni Pasquale Santoro, di Verbania, e’ morto per infarto al miocardio nello stabilimento Lagostina di Omegna. Santoro era dipendente della ditta Piemont Security, cooperativa di servizi che si occupa di pulizie industriali e – da quanto si e’ saputo – stava sostituendo un collega. E’ finito sotto un tornio mentre lo puliva con una soffiatrice. L’incidente e’ avvenuto mentre il reparto era fermo. L’allarme e’ stato dato da un collega che stava lavorando con lui. 11 GIUGNO BOLZANO – Un agricoltore di 26 anni ha perso la vita questo pomeriggio in un incidente con il trattore a Naturno, in val Venosta. Il mezzo agricolo si e’ ribaltato su un prato ripido. Il giovane e’ stato travolto dal trattore ed e’ poi finito con la testa in un canale di irrigazione. Quando poco dopo e’ stato trovato da un’altra persona, era ormai deceduto. Sono intervenuti la Croce bianca e i carabinieri di Naturno. CUNEO – Incidente mortale sul lavoro in un magazzino di materiali per l’edilizia di Bagnolo Piemonte. Un operaio cinese e’ morto schiacciato sotto un blocco di pietra pesante diverse tonnellate, probabilmente caduto dalla benna di una draga, durante il trasporto. L’uomo sarebbe morto all’istante. Inutili i soccorsi di 118 e vigili del fuoco giunti rapidamente a Bagnolo. I medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’operaio. L’incidente e’ avvenuto alla BF&P, in via Bibiana 2. L’uomo, del quale non sono ancora state rese note le generalita’, in attesa di avvertire i parenti, aveva 54 anni e da tempo abitava e lavorava nel Saluzzese. Lascia moglie e due figli maggiorenni. 09 GIUGNO VOLTERRA (PISA) – Un uomo e’ morto stasera mentre stava lavorando in un terreno in localita’ Spicchiaiola, nel comune di Volterra. Da quanto emerso al momento sarebbe rimasto incastrato in un macchinario agricolo per comprimere il fieno in balle. Sul posto e’ stato fatto intervenire anche l’elisoccorso ma l’intervento dei sanitari si e’ rivelato inutile. Accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri per ricostruire la dinamica dell’incidente sul lavoro, avvenuto poco prima delle 20. Aveva 47 anni ed era di nazionalita’ marocchina l’uomo morto. 08 GIUGNO NOVI LIGURE (ALESSANDRIA) – Un caporeparto dell’Ilva di Novi Ligure (Alessandria) – Pasquale La Rocca, di 31 anni – e’ morto, schiacciato da un muletto, la scorsa notte mentre lavorava nello stabilimento siderurgico. Nonostante l’incidente, l’attivita’ della fabbrica non e’ stata sospesa e per protesta i sindacati hanno proclamato uno sciopero immediato dei turni della notte. Le Rsu hanno proclamato lo sciopero anche per i turni di stamani e del pomeriggio. L’incidente – si e’ appreso dai Vigili del fuoco intervenuti sul posto – e’ avvenuto durante una manovra di retromarcia per lo spostamento di un carico. Per cause in corso di accertamento da parte dello Spresa e dei tecnici della Asl, il muletto si e’ ribaltato e l’operaio e’ rimasto schiacciato. 05 GIUGNO SALERNO – Un operaio di 52 anni, Michele Vecchio, e’ morto a Padula, nel Salernitano. L’operaio, dipendente di una fabbrica di lavorazione del marmo, e’ rimasto incastrato fra due lastre, morendo sul colpo. Vani i tentativi dei soccorritori. Sulla tragedia sul lavoro (e’ la seconda vittima nel giro di tre giorni nel Salenitano) indagano i carabinieri del comando provinciale di Salerno coordinati dalla procura della repubblica presso il tribunale di Sala Consilina. 04 GIUGNO NUORO – E’ morto questa mattina nell’ospedale di Nuoro, a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente di lavoro, Paolo Paba, di 52 anni, il piastrellista che il 2 giugno scorso in localita’ Bau Ilixe, ad Aritzo (Nuoro), era rimasto vittima di un infortunio. Mentre svolgeva alcuni lavori era caduto da un terrapieno alto circa quattro metri e aveva riportato lesioni che i medici avevano ritenuto subito gravi. I carabinieri della stazione di Belvi’ hanno provveduto ad informare l’autorita’ giudiziaria, mentre sono in corso indagini per accertare modalita’ dell’incidente e eventuali responsabilita’. PESCARA – Incidente mortale sul lavoro nel primo pomeriggio in una ditta di Manoppello (Pescara). La vittima e’ un operaio 61enne di Chieti, Giustino Fusco. E’ stato colpito alla testa da un pannello in acciaio che stava scaricando da un autocarro. E’ morto subito dopo. Sono intervenuti i carabinieri. 02 GIUGNO SALERNO – Precipita dal tetto di un capannone dove era impegnato a rimuovere la copertura di eternit. E’ accaduto nella zona industriale di Salerno dove un operaio di 41 anni ha perso la vita precipitando al suolo mentre era intento a rimuovere la copertura di un capannone industriale adibito a deposito. L’operaio e’ morto sul colpo. Nulla hanno potuto infatti i soccorritori del servizio 118 prontamente accorsi sul luogo della tragedia. Sull’episodio indagano gli agenti della sezione volanti della questura di Salerno, diretti dal vice questore Rossana Trimarco.