L’intelligenza artificiale è paragonabile quella umana?

Lavoratrici e Lavoratori Aci Informatica - Thursday, September 18, 2025

(Fonte) Roberto Manzocco – 14 settembre 2025

L’interrogativo di Alan Turing («Le macchine possono pensare?») apre un dibattito ancora attuale, reso concreto dal suo test: una macchina pensa se riesce a sostenere una conversazione ingannando l’interlocutore umano.

Secondo Nello Cristianini,, docente di Ai all’Università di Bath, l’intelligenza non è esclusiva dell’essere umano ma assume forme diverse, già presenti in natura prima di noi. In questo senso, anche le AI possono essere considerate intelligenti, se pensare significa imparare, pianificare e ragionare.

Gli LLM (come ChatGPT) non derivano da teorie linguistiche ma da modelli statistici. Addestrati su enormi quantità di testi attraverso il completamento di parole mancanti, hanno sviluppato capacità “emergenti” come risolvere problemi e rispondere a domande. Per Cristianini, questa abilità implica una forma di comprensione astratta, pur diversa da quella umana.

La misurazione dell’intelligenza resta complessa: gli LLM superano spesso lo studente medio nei test accademici, ma non i migliori. L’AI oggi eguaglia o supera l’uomo in compiti specifici (diagnosi, dimostrazioni matematiche), ma non possiede ancora una AGI (Artificial General Intelligence). Il futuro potrebbe portare al superamento umano in due forme:

  • un’AI che svolge i nostri compiti meglio di noi;
  • una ASI (Artificial Super-Intelligence) che eccelle in compiti oltre la nostra comprensione.

Cristianini conclude che non vi è alcuna garanzia che l’uomo sia il culmine dell’intelligenza: resta da vedere se e quando le macchine ci supereranno.

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