
CrimethInc - Contro la logica della ghigliottina
Biblioteca anarchica - Sunday, September 18, 2022Titolo: Contro la logica della ghigliottina
Sottotitolo: Perché la Comune di Parigi ha bruciato la ghigliottina — e perché anche noi dovremmo farlo
Data: 8 aprile 2019
Origine: Consultato il 17/8/2022 su it.crimethinc.com
148 anni fa oggi, il 6 aprile 1871, i partecipanti armati alla rivoluzionaria Comune di Parigi sequestrarono la ghigliottina che era stata riposta vicino alla prigione di Parigi. Dopo averla portata ai piedi della statua di Voltaire, la fecero a pezzi per poi bruciarla in un falò, accompagnati dall’applauso di una folla immensa.[1] Quest’azione popolare nata dal basso, non fu uno spettacolo organizzato dai politici. In quel periodo, la Comune controllava Parigi, dove vivevano ancora tutte persone appartenenti a tutte le estrazioni sociali; l’Esercito francese e quello prussiano, dopo averla circondata, si stavano preparando a invaderla per imporre il Governo repubblicano conservatore di Adolphe Thiers. In quelle circostanze, bruciare la ghigliottina fu un gesto coraggioso per ripudiare sia il Regno del Terrore sia l’idea che un cambiamento sociale positivo potesse essere ottenuto massacrando la gente.
“Cosa?” potresti esclamare sconvolto, “i comunardi bruciarono la ghigliottina? Perché diavolo avrebbero dovuto farlo? Pensavo che la ghigliottina fosse un simbolo di liberazione!”
Perché, infatti? Se la ghigliottina non è un simbolo di liberazione, allora per quale motivo negli ultimi anni è diventata un tale leitmotiv per la sinistra radicale? Perché il Web è pieno di meme con la ghigliottina? Perché The Coup cantano “We got the guillotine, you better run?” (“Abbiamo la ghigliottina, è meglio se corri”). Il più famoso periodico socialista si chiama Jacobin, in onore dei primi sostenitori della ghigliottina. Di sicuro, tutto questo non può essere solo un’ironica parodia dell’ansia persistente che la destra nutre dei confronti della Rivoluzione francese.
La ghigliottina è giunta a occupare il nostro immaginario collettivo. In un periodo in cui le spaccature all’interno della nostra società stanno espandendosi verso la guerra civile, la ghigliottina è l’incarnazione di una vendetta sanguinaria senza compromessi. Rappresenta l’idea che la violenza dello Stato potrebbe essere una buona cosa solo se la gente giusta fosse al potere.
Coloro che danno per scontata la propria impotenza presumono di poter promuovere orribili fantasie di vendetta senza conseguenze alcune. Ma se siamo davvero intenzionati a cambiare il mondo, è nostro dovere assicurarci che le nostre proposte non siano ugualmente raccapriccianti.
VendettaNon sorprende che, oggi, la gente voglia vendette sanguinarie. Il profitto capitalistico sta rapidamente rendendo il pianeta inabitabile. I funzionari dell’US Border Patrol stanno rapendo, drogando e imprigionando i bambini. Singoli atti di violenza razzista e misogina occorrono costantemente. Per molte persone, la vita quotidiana è umiliante e lascia sempre più privi di forze.
Coloro che non desiderano vendicarsi perché non sono dotati di abbastanza pìetas per indignarsi di fronte all’ingiustizia o perché semplicemente non vi prestano attenzione, non meritano nulla. C’è meno virtù nell’indifferenza che nei peggiori eccessi di vendetta.
Voglio vendicarmi degli agenti di polizia che ammazzano le persone impunemente, dei miliardari che si arricchiscono attraverso sfruttamento e gentrification? Degli estremisti che vessano e condannano il prossimo? Hanno ucciso persone che conoscevo; stanno cercando di distruggere tutto ciò che amo. Quando penso al male che stanno causando, mi sento pronto a spezzar loro ossa, a ucciderli a mani nude.
Ma quel desiderio è lontano dalla mia politica. Posso desiderare qualcosa senza dover decodificare una giustificazione politica per questo. Posso desiderare qualcosa e scegliere di non esaudire il mio desiderio, se c’è qualcos’altro che voglio ancor di più – in questo caso, una rivoluzione anarchica non basata sulla vendetta. Non giudico chi la vuole, soprattutto se ha vissuto cose peggiori rispetto a quelle che ho vissuto io, ma non confondo quel desiderio con una proposta di liberazione.
Se il tipo di sete di sangue che descrivo ti spaventa, o se ti sembra semplicemente sconveniente, allora non dovresti assolutamente scherzare su altre persone che commettono omicidi industrializzati per conto tuo.
Poiché questo è ciò che contraddistingue la fantasia della ghigliottina: si tratta di efficienza e distanza. Quelli che feticizzano la ghigliottina non vogliono uccidere le persone a mani nude; non sono pronti a lacerare le carni di qualcuno con i propri denti. Vogliono che la loro vendetta sia automatizzata ed effettuata per loro. Sono come quelli che mangiano spensierati delle Chicken McNuggets ma non potrebbero mai macellare personalmente una mucca o abbattere una foresta pluviale. Preferiscono che lo spargimento di sangue avvenga in modo ordinato, con tutti gli incartamenti compilati correttamente, seguendo il modello di giacobini e bolscevichi a imitazione del funzionamento impersonale dello Stato capitalista.
E un’altra cosa: non vogliono assumersene la responsabilità. Preferiscono esprimere le proprie fantasie in modo paradossale, negando l’evidenza. Tuttavia, chiunque sia mai stato parte attiva in dei cambiamenti sociali sa quanto può essere sottile la linea che separa fantasia e realtà. Diamo un’occhiata al ruolo “rivoluzionario” ricoperto in passato dalla ghigliottina.
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