
Taro Colocasia - Quale Liberazione Animale?
Biblioteca anarchica - Thursday, January 26, 2023Titolo: Quale Liberazione Animale?
Sottotitolo: Critica all’attivismo vegano
Introduzione
L’obiettivo di questo testo è analizzare i differenti modi operandi dei gruppi di attivismo più comuni, le idee dietro le loro azioni e le loro fallacie. Il testo è uno spunto di riflessione e una critica, e come tale va preso. Non voglio etichettare una persona in base alle proprie idee o incasellarla, ma porre le basi per un dibattito che sono sicurə gioverebbe a molte persone, inclusə me.
Per motivi di semplificazione ho deciso di tralasciare alcune critiche dando spazio a quelle, secondo me, più importanti. Ho cercato quindi di sviluppare un testo breve, semplice e scorrevole ma che centrasse i punti cardine del discorso.
Mi scuso in anticipo per alcune fonti riportate a piè di pagina in lingua inglese, ma non mi è stato possibile trovare ogni fonte in italiano.
La frammentazioneCome ogni altro movimento, quello vegano è frammentato ed è facile imbattersi in situazioni in cui molte energie vengono concentrate in “battaglie interne”, definibili anche “dibattiti vuoti”, prive di voglia di crescere e confrontarsi, piene di odio, competizione e saccenteria, incrementate sicuramente anche dall’uso dei social network. Nel movimento di liberazione animale troviamo in particolare due parti opposte e ben distinte che per semplificare chiamerò animalismo vegano riformista e antispecismo.
L’animalismo vegano riformista è l’attivismo più comune, spesso pacifista, che tra i suoi obiettivi principali punta al cambio di alimentazione mondiale indirizzato al consumo vegetale e la riforma di leggi sul benessere animale che migliorino gradualmente la condizione da carceratз, fino alla sua completa abolizione. Spesso i gruppi che fanno parte di questo tipo di attivismo si auto-definiscono apolitici. Tante sono le sfumature e frammentazioni di questo tipo di gruppi e una persona che ne fa parte non per forza ha lo stesso pensiero di un’altra, ma questo è a grandi linee il quadro generale. Alcuni gruppi appartenenti a questa tipologia sono Anonymous for the Voiceless, The Save Movement, Animal Equality, PETA, Essere Animali.
L’antispecismo è, invece, una teoria, che però trascina con sé pratiche diverse, da quelle meno a quelle più comuni. Esso si pone come obiettivo quello di andare fino alla radice di tutto ciò che è concatenato allo specismo e lavorare su quello. L’antispecismo rifiuta tutte le forme di discriminazione e lavora di conseguenza anche su altri tipi di oppressione ed è per sua natura intersezionale[1], ergo una persona che si definisce antispecista e ha continuamente atteggiamenti razzisti o transfobici non ha ben capito di cosa si tratti. L’antispecismo si pone come obiettivo finale la liberazione della Terra e di ogni essere, indipendentemente dalla sua forma anatomica o specie/etnia/genere di appartenenza, ed asserisce che la liberazione o è per tuttз o non è. Ciò significa che l’antispecismo vede la liberazione delle altre specie ì intrinsecamente connessa alla liberazione umana e della Terra e che nessuna di queste può verificarsi senza le altre. Va da sé che questo tipo di teoria spinge verso tipi di attivismo più radicali e meno pacifisti.
Non voglio entrare troppo nel dettaglio, ma solo definire il mio pensiero in merito a queste due “fazioni”, anche se è bene specificare che non esiste sempre una differenza ferrea tra le due e che a volte alcune persone oscillano da una parte all’altra, per confusione, per pressioni sociali o altro.
Voglio concentrare il focus sull’animalismo vegano riformista, perché lo considero fallace, contraddittorio e debole, se visto come mezzo per raggiungere la “liberazione animale”, anche se per esperienze personali anche i gruppi antispecisti non sono esenti da critiche, alcune delle quali coincidono con quelle riportate in questo testo.
La liberazione animalePrima di poter discutere delle critiche abbiamo necessariamente bisogno di chiarire un punto fondamentale senza il quale non sarebbe possibile continuare: cosa si intende esattamente per “liberazione animale”. Teoricamente, entrambi i gruppi di pensiero mirano ad una presunta liberazione animale, ma il concetto di liberazione sembra talmente semplice da capire che alla fine lo si dà per scontato e si smette di dedicargli tempo e studio. Lanciando un’occhiata alla società umana industriale, possiamo vedere che l’essere umano ha ormai privatizzato tutte le terre una volta libere e abitate da umani e non umani senza un controllo sistemico della natura. Nel tempo, la specie umana ha creato le dicotomie umano/natura e umano/animale, che hanno giustificato il controllo dei processi naturali e il dominio sulle altre specie, iniziando una guerra contro l’intero ecosistema. La nostra specie si definisce umana ancora prima di definirsi animale, amplificando la distanza tra noi e loro, come se noi non facessimo parte del regno animale.
Vedere la liberazione non umana sconnessa da quella umana è insensato, perché l’essere umano è di fatto un animale oppresso dal sistema economico da egli stesso creato, pur giocando entrambi i ruoli di oppresso e oppressore.
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