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ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI CON ANDREA FUMAGALLI: LA CONFERENZA SULLA RICOSTRUZIONE UCRAINA; I DATI OCSE SUI SALARI REALI (E AL PALO) IN ITALIA; L’ORO ITALIANO NEI CAVEAU STATUNITENSI
Consueto appuntamento del venerdì mattina con l’Analisi critica dei fatti economici della settimana con l’economista e collaboratore di Radio Onda d’Urto Andrea Fumagalli. Nella puntata di venerdì 11 luglio viene approfondita la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina a guerra ancora in corso e senza vedere all’orizzonte spiragli di tregua; un approfondimento anche sui dati economici, dai numeri Ocse sui salari reali in Italia – ancora fanalino di coda – e sui dati della produzione in calo a maggio, con il comparto auto in forte crisi; in ultimo un focus sulle riserve auree italiane nei caveau degli Stati Uniti che preoccupano gli economisti. La puntata di venerdì 11 luglio 2025. Ascolta o scarica.
Cantieri lavoro in Sicilia: tra pagamenti fantasma e sfruttamento istituzionale dei disoccupati
Si tinge di mistero la vicenda dei disoccupati impiegati per i 4 progetti di Cantieri Lavoro avviati in alcuni Enti di Culto di Catania a seguito di bandi emanati dalla Regione Siciliana. Dopo il danno di un lavoro a carattere edile, eseguito in assenza di formazione, su 42 ore settimanali […] L'articolo Cantieri lavoro in Sicilia: tra pagamenti fantasma e sfruttamento istituzionale dei disoccupati su Contropiano.
“Giù le armi, su i salari”, sciopero generale a Milano
Il 20 giugno, al grido “Giù le armi, su i salari”, si è svolto un corteo per lo sciopero generale lanciato da alcune sigle del sindacalismo di base, CUB, USB, SGB, SI-COBAS, Sial Cobas. La temperatura non ha fermato le centinaia di persone che si sono assentate dal lavoro riversandosi in Piazza Santo Stefano, proseguendo per le vie del centro di Milano, fino ad arrivare in Piazza della Scala per far sentire con la propria presenza la vicinanza al popolo palestinese e denunciare il genocidio in atto a Gaza. Se era nostro dovere non essere indifferenti prima, a maggior ragione non dobbiamo esserlo adesso,  in un momento in cui perfino gli aiuti umanitari vengono bloccati e criminalizzati. No, non è una guerra, come troppo spesso si legge, perché il termine presuppone la presenza di due eserciti, mentre a Gaza come in Cisgiordania, c’è un esercito solo, quello israeliano. Ciò che sta accadendo realmente è un genocidio. La pace è ciò che auspichiamo, un termine troppo spesso dimenticato, come dialogo, convivenza, umanità. Dal comunicato per il lancio dello sciopero: “Il nostro compito è lottare per un lavoro degno, sicuro, garantito e retribuito. Giusto, eppure incompleto. Nostro compito è anche tornare a casa consapevoli di aver fatto la nostra parte per ciascun e non solo per noi stessi. Questo appello parte da lavoratrici e lavoratori della città e invita chiunque, nel settore pubblico e privato, oltre ogni appartenenza o non appartenenza sindacale, a costruire un fronte ampio di sostegno allo sciopero generale del prossimo 20 giugno. Mentre il mondo chiude gli occhi davanti al genocidio del popolo palestinese per mano dell’alleato israeliano, noi non saremo complici di questo crimine. Invitiamo colleghe e colleghi a dedicare questa giornata di sciopero non tanto all’astensione dal lavoro, ma a partecipare a una grande manifestazione del lavoro a Milano. * Contro colonialismo e genocidio, per l’autodeterminazione * Boicottaggio, disinvestimento, non un’arma a Israele * Nessun aumento delle spese militari, che sottraggono risorse a tutt* per gli interessi di pochi  Scegliamo la parte degli aggrediti, fermiamo l’economia di guerra, denunciamo la pulizia etnica del governo sionista, rigettiamo qualunque forma e qualunque accusa di antisemitismo, non dimentichiamo nessuna vittima di Gaza, l’attacco sistematico ai suoi ospedali, alle sue infrastrutture, alle sue case, al suo futuro. Le nostre figlie e i nostri figli ci guardano, Gaza ci guarda, le decine di migliaia di palestinesi uccisi, incarcerati, torturati, sfollati, affamati ci chiedono di rompere il silenzio ora”. Andrea Mancuso
Salari a picco, precarietà, guerra ai poveri e referendum
I salari reali in Italia sono inferiori di 8,7 punti rispetto a quelli del 2008. L’Italia si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo con salari reali inferiori a quelli del 2008. La crescita dei salari reali che si è determinata nel 2024 non è stata sufficiente a compensare le perdite salariali subite […]